Archive pour le 26 avril, 2008

buona notte (con una splendida medusa)

buona notte (con una splendida medusa) dans immagini buon...notte, giorno jellyfishbig_jpgpiccola-or

Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 26 avril, 2008 |Pas de commentaires »

« Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi »

dal sito: 

http://www.levangileauquotidien.org/www/main.php?language=FR&localTime=04/26/2008#

San Policarpo (69-155), vescovo e martire
Lettera ai Flilippesi, SC 10, p. 215-217, 221.

« Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi »

Perseveriamo senza posa, fratelli miei, nella nostra speranza e nel pegno della nostra giustizia, che è Gesù Cristo… Cerchiamo quindi d’imitare la sua pazienza e, se dovremo soffrire per il suo nome, rendiamogli gloria. Tale infatti è l’esempio che egli ci pose dinanzi nella sua persona, e noi l’abbiamo creduto.

Vi scongiuro tutti ad essere obbedienti alla parola della giustizia e a sopportare con tutta quella pazienza che avete ammirato con i vostri occhi non solo nei beati Ignazio, Zosimo e Rufo, ma anche in altri dei vostri, nello stesso Paolo e negli altri apostoli. Persuadetevi che tutti costoro non corsero invano, ma nella fede e nella giustizia, e che ora occupano il posto loro dovuto presso il Signore, con il quale hanno condiviso le sofferenze. Poiché essi non hanno amato questo mondo, ma Colui che è morto per noi e che per noi fu risuscitato da Dio…

Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, e lo stesso pontefice eterno Gesù Cristo, Figlio di Dio, vi facciano crescere nella fede, nella verità, nella perfetta mansuetudine e senza iracondia, nella pazienza, nella longanimità, nella rassegnazione e nella castità. Il Signore vi conceda d’essere partecipi dell’eredità dei suoi santi e, insieme con voi, lo conceda pure a noi e a tutti coloro che sono sotto il cielo e che crederanno nel Signore nostro Gesù Cristo e nel suo Padre, che lo risuscitò dai morti. Pregate per tutti i santi. Pregate anche per i re, per i magistrati e i principi, per quelli che vi perseguitano e vi odiano e per i nemici della croce, affinché il vostro frutto sia manifesto a tutti, affinché siate perfetti in lui.

Mons. Gianfranco Ravasi : La preghira della sera

dal sito: 

http://www.novena.it/ravasi/ravasi2.htm

Mons. Gianfanco Ravasi

La preghiera della sera

 

Il 2 febbraio il calendario ci ricorda la festa della Presentazione di Gesù al tempio di Gerusalemme, sulla scia di una bella pagina dell’evangelista Luca (2,22-38), pagina che verrà letta nella liturgia di quel giorno. Ora noi vorremmo fermarci sul canto che è pronunziato in quell’occasione da Simeone, «uomo giusto e timorato di Dio» (2,25.35) che reca sulle braccia il piccolo Gesù, così da essere chiamato dalla tradizione orientale Theodòkos, cioè «colui che accoglie Dio» nelle sue braccia.
Egli raffigura l’attesa messianica dell’Israele fedele che riconosce in Ges
ù, presentato al tempio per essere riscattato come tutti i primogeniti ebrei (considerati appartenenti a Dio, secondo Esodo 13), l’attuazione della sua speranza e attesa. Simeone pronunzia anche un severo oracolo sulla storia futura che sarà quasi lacerata dalla presenza di Cristo: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori»
(2,34).
Ma il suo canto
è dolce: è il Nunc dimittis, così
chiamato dalle prime parole della versione latina della Vulgata di san Girolamo.
Si dice che il musicista Orlando di Lasso (1530-1594) l’abbia messo in musica ben 12 volte (da 4 a 7 voci)!
«Ora lascia, Signore, che il tuo servo / vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, / preparata da te davanti a tutti i popoli, / luce per illuminare le genti / e gloria del tuo popolo Israele»
(2,29-32).
Questo breve salmo cristiano fin dal V secolo,
è
divenuto la preghiera serale del cristiano, il cantico del Compieta, l’orazione liturgica serale.
Anzi, uno studioso, Douglas R. Jones, ha ipotizzato che fosse il canto funebre per un fedele giusto, messo in bocca a Simeone. In questo spirito un importante romanziere vittoriano inglese, Anthony Trollope (1815-1882), ha posto sulle labbra di un suo personaggio, il protagonista di The Warden (« Il custode), mister Harding, sacerdote e violoncellista ormai vecchio e invalido, proprio le parole del canto di Simeone.
Egli si trascina fino allo strumento chiuso nell’armadio e, abbandonandosi alla
«follia delle sue vecchie dita», tocca le corde traendone «un lagno bassissimo, di breve durata, a intervalli». Riesce, così, a capire e a dirsi che la sua lunga vita ha compiuto il suo cerchio e allora «con un dolce sorriso» invoca: «Signore, ora lascia che il tuo servo vada in pace!». In realtà l’inno di Simeone non è un addio crepuscolare e malinconico, bensì un saluto festoso all’alba messianica che sta per schiudersi e che è incarnata in un bambino, Gesù
di Nazaret.

Publié dans:CAR. GIANFRANCO RAVASI |on 26 avril, 2008 |Pas de commentaires »

PUERI CANTORES SACRE' ... |
FIER D'ÊTRE CHRETIEN EN 2010 |
Annonce des évènements à ve... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | Vie et Bible
| Free Life
| elmuslima31