« Non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, la il Padre mio vi dà il pane del cielo, quello vero »
dal sito:
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Catechismo della Chiesa Cattolica
§ 1337-1341
« Non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, la il Padre mio vi dà il pane del cielo, quello vero »
« Il Signore, avendo amato i suoi, li amò sino alla fine. Sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, mentre cenavano », lavò loro i piedi e diede loro il comandamento dell’amore [Gv 13,1-17 ]. Per lasciare loro un pegno di questo amore, per non allontanarsi mai dai suoi e renderli partecipi della sua Pasqua, istituì l’Eucaristia come memoriale della sua morte e della sua risurrezione, e comandò ai suoi apostoli di celebrarla fino al suo ritorno, costituendoli « in quel momento sacerdoti della Nuova Alleanza » [Concilio di Trento]…
Celebrando l’ultima Cena con i suoi Apostoli durante un banchetto pasquale, Gesù ha dato alla pasqua ebraica il suo significato definitivo. Infatti, la nuova Pasqua, il passaggio di Gesù al Padre attraverso la sua morte e la sua risurrezione, è anticipata nella Cena e celebrata nell’Eucaristia, che porta a compimento la pasqua ebraica e anticipa la pasqua finale della Chiesa nella gloria del Regno.
Quando Gesù comanda di ripetere i suoi gesti e le sue parole « finché egli venga » ( 1Cor 11,26 ), non chiede soltanto che ci si ricordi di lui e di ciò che ha fatto. Egli ha di mira la celebrazione liturgica, per mezzo degli apostoli e dei loro successori, del memoriale di Cristo, della sua vita, della sua morte, della sua risurrezione e della sua intercessione presso il Padre.
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