« Si lavò e tornò che ci vedeva »
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Gregorio di Narek (circa 944 – vers 1010), monaco e poeta armeno
Il libro di preghiere, n° 40 ; SC 78, 237
« Si lavò e tornò che ci vedeva »
Dio onnipotente, Benefattore, Creatore dell’universo,
ascolta i miei gemiti poiché sono in pericolo.
Liberami dal timore e dall’angoscia;
liberami con la tua forza potente, tu che puoi tutto…
Signore Cristo, togli la rete che mi avvinghia con la spada della tua croce vittoriosa, l’arma della vita.
Da ogni parte quella rete mi cinge, prigioniero, per farmi perire; conduci i miei passi malfermi e sbieci.
Guarisci la febbre del mio cuore che soffoca.
Sono colpevole verso di te, togli da me il turbamento, frutto dell’intervento diabolico,
fa scomparire l’oscurità della mia anima angosciata…
Rinnova nella mia anima l’immagine di luce della gloria del tuo nome, grande e potente.
Fa crescere il chiarore della tua grazia sulla bellezza del mio volto
e sull’effigie degli occhi del mio spirito, perché sono nato dalla terra (Gen 2,7).
Correggi in me, ristabilisci più fedelmente, l’immagine che riflette la tua immagine (Gen 1,26).
Con una purezza luminosa, fa scomparire le mie tenebre, che sono peccatore.
Invadi la mia anima con la tua luce divina, vivente, eterna, celeste, perché cresca in me la somiglianza con il Dio Trine.
Tu solo, o Cristo, sei benedetto con il Padre
per la lode del tuo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

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