Archive pour le 14 février, 2008

Paul Joseph Jean Cardinal Poupard : San Benedetto, realizzazione dell’ideale evangelico delle Beatitudini

dal sito:

http://www.cardinalrating.com/cardinal_80__article_3425.htm

 

Paul Joseph Jean Cardinal Poupard

San Benedetto, realizzazione dell’ideale evangelico delle Beatitudini
Mar 22, 2006

San Benedetto, la cui Solennità è stata celebrata questo martedì dall’Ordine Benedettino, realizza l’ideale evangelico delle Beatitudini, ha constatato il Cardinale Paul Poupard, Presidente dei Pontifici Consigli della Cultura e per il Dialogo Interreligioso.MONTECASSINO, martedì, 21 marzo 2006 (ZENIT.org).- Nella sua omelia in occasione della Celebrazione Eucaristica per San Benedetto Abate, Patrono d’Europa, tenutasi nell’Abbazia di Montecassino, il porporato ha ricordato come il Santo abbia realizzato “la Legge nuova di Cristo, accolta con spirito autenticamente cristiano”, ovvero “la legge dell’amore, che tocca il cuore dell’uomo per renderlo veramente grande e degno dell’amicizia del suo Creatore”.

Il “segreto” di San Benedetto, Patrono d’Europa e Padre Fondatore dell’Ordine Benedettino, è infatti riassunto nell’espressione della Regola “Nihil amori Christi praeponere – nulla anteporre all’amore di Cristo”.

“E’ una parola che, riproposta insistentemente dal Santo Padre, deve toccare il cuore di ciascuno di noi, di ogni cristiano e, direi, di ogni cittadino d’Europa”, ha ricordato il Cardinal Poupard.

Non è un caso che il Santo Padre abbia scelto proprio l’amore di Dio come tema della sua prima Enciclica Deus Caritas est, ha osservato il porporato, sottolineando che “solo mettendo l’amore, e l’amore che ha la sua misura piena e perfetta in Cristo, al primo posto si può sinceramente ed efficacemente promuovere la pace, l’armonia ed il dialogo tra i popoli e le culture, la collaborazione e la solidarietà tra i Paesi più progrediti economicamente e quelli che hanno bisogno ancora dell’essenziale per la sopravvivenza”.

Porre l’amore di Cristo al primo posto, ha proseguito, significa che “l’uomo, ogni uomo, viene accolto e amato con gli occhi e la carità di Cristo stesso, il vero buon samaritano che si fa prossimo di ogni creatura affaticata nel suo quotidiano cammino, o dimenticata sulle difficili vie della vita”.

“Vuol dire saper mettere in second’ordine interessi, progetti e intenzioni personali, troppo spesso segnati da egoismo ed orgoglio, per lasciar spazio all’Amore, fonte della vita, che dona all’uomo la sua più autentica dignità, il suo valore intangibile, la sua piena libertà”, ha continuato.

San Benedetto seppe “farsi protagonista di un progetto rivelatogli dal Signore”, e rappresenta “quell’uomo di Dio che si dedica a costruire il tempio del Signore, che riedifica, cioè, non semplicemente l’edificio ecclesiale ma dedica tutte le sue forze a ricostruire la comunità dei credenti, il loro stile di vita e di testimonianza, la loro cultura come pure il tessuto umano della società del tempo”.

“E’ Benedetto che, ispirato dal Signore, si dedica a costruire l’evangelica ‘città posta sul monte’ affinché illumini tutti i popoli e li faccia progredire nella concordia fraterna e nella pace”, ha sottolineato il Cardinale.

Trasformando la sua condotta, San Benedetto è divenuto, “per molti popoli e generazioni, maestro di vita cristiana, esempio di unità e di fedeltà, annunciatore di pace, promotore di una cultura illuminata dal Vangelo, e così, profondamente trasformata, anche pienamente umana”.

La figura del Santo, “luminosa e straordinaria” continua ad esercitare ancor oggi un enorme fascino, “sia per la sua coraggiosa e chiara testimonianza di fedeltà a Cristo sia per la sua profonda conoscenza dell’animo umano e la geniale opera di rinnovamento culturale e sociale, realizzata capillarmente in tutta Europa attraverso la rete dei monasteri benedettini”, ha ricordato Poupard.

“L’esemplarità e la grandezza spirituale mai affievolita del Padre del monachesimo occidentale” è per il porporato proprio uno dei motivi che hanno spinto l’attuale Pontefice ad assumere il nome di Benedetto.

Nella sua prima Udienza generale, mercoledì 27 aprile 2005, il Papa ha infatti ricordato che San Benedetto “costituisce un fondamentale punto di riferimento per l’unità dell’Europa e un forte richiamo alle irrinunciabili radici cristiane della sua cultura e della sua civiltà”.

“All’inizio del mio servizio come Successore di Pietro – ha affermato il Papa in quella occasione – chiedo a san Benedetto di aiutarci a tenere ferma la centralità di Cristo nella nostra esistenza. Egli sia sempre al primo posto nei nostri pensieri e in ogni nostra attività!”.

La Celebrazione Eucaristica tenutasi questo martedì chiude il calendario di iniziative per San Benedetto partite l’11 marzo scorso e organizzate da Cassino e dall’Abbazia di Montecassino.

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buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno agapanthus

blue agapanthus in flower

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Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 14 février, 2008 |Pas de commentaires »

Santi Cirillo e Metodio, dei missionari che hanno saputo leggere i « segni dei tempi» (Vaticano II, Gaudium et spes)

dal sito: 

http://levangileauquotidien.org/

Giovanni Paolo II
Omelia del 14/2/85 (© Libreria Editrice Vaticana)

Santi Cirillo e Metodio, dei missionari che hanno saputo leggere i « segni dei tempi» (Vaticano II, Gaudium et spes)

L’intenso desiderio dell’unione spirituale fra tutti i credenti in Cristo ispirò i due santi fratelli nella loro missione, finalizzata allo scopo di fare dei popoli da loro evangelizzati, nella nascente Europa, un vincolo di unione fra l’Oriente e l’Occidente. A tal fine, Cirillo e Metodio decisero di tradurre i libri sacri nella lingua slava, « gettando con questo le basi di tutta la letteratura nelle lingue degli stessi popoli »… Lodare Dio nella propria lingua, consapevoli della propria identità nazionale e culturale e, nello stesso tempo, procurare la più profonda unione tra tutti i cristiani, sia dell’Oriente sia dell’Occidente, non è forse questo il programma missionario confermato e raccomandato anche di recente dal Concilio Vaticano II?

Il fatto che tale programma già undici secoli fa fosse approvato e incoraggiato dalla Sede romana fu certamente uno dei grandi « segni dei tempi », che preannunciavano un nuovo volto per l’Europa nascente. Nonostante le alterne vicende e le grandi difficoltà, succedutesi nella storia, possiamo riconoscere che la liturgia slava e la cultura edificata sulle basi gettate dai due santi fratelli sono ancor oggi una testimonianza innegabile della viva continuità dell’eredità cirillo-metodiana. Anche il desiderio della piena unione dei cristiani si è fatto spesso sentire fra i popoli slavi, specie in tempi di calamità.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 14 février, 2008 |Pas de commentaires »

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