«Gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra»
dal sito:
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Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
Commento sul vangelo di Luca, VII, 183 ; SC 52, 77
«Gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra»
Il Signore stesso è un granello di senapa… Se Cristo è un granello di senapa, in quale modo egli è il più piccolo, e come cresce? Non nella sua natura egli cresce, ma secondo l’apparenza. Volete sapere come egli è il più piccolo? « Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi » (Is 53,2). Imparate che egli è il più grande: « Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo » (Sal 44,3). Infatti colui che non aveva apparenza né bellezza è diventato superiore agli angeli (Eb 1,4) superando tutta la gloria dei profeti di Israele… Egli è il più piccolo di tutti semi, perché non è venuto con la regalità, né con le ricchezze, né con la sapienza di questo mondo. Ora, come un albero, ha fatto crescere l’alta cima della sua potenza, cosicché diciamo: « Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo » (Ct 2,3).
Secondo me, sovente sembrava contemporaneamente albero e seme. È seme quando dicono: « Non è egli forse il figlio del carpentiere, » (Mt 13,55). E proprio durante queste parole è improvvisamente cresciuto: « Da dove mai viene a costui questa sapienza? » (vs. 54). Nel fogliame dei suoi rami potranno ripararsi con sicurezza l’uccello notturno nella sua dimora, l’uccello solitario sopra il tetto (Sal 101,7), quello che fu rapito fino al terzo cielo (2 Cor 12,4), e quello che sarà « rapito tra le nuvole, nell’aria » (1 Tes 4,17). Là riposeranno anche le potenze e gli angeli dei cieli e quanti hanno, grazie alle loro azioni spirituali, preso il volo. San Giovanni vi si è riparato quando riposava sul petto di Gesù (Gv 13,25)…
E noi che « eravamo lontani » (Gal 2,13), radunati da mezzo alle nazioni, a lungo sballottati nel vuoto del mondo dalle tempeste dello spirito del male, spiegando le ali delle virtù, dirigiamo il nostro volo affinché questa ombra dei santi ci ripari dal caldo soffocante di questo mondo. Già stiamo riprendendo vita nella pace e nella sicurezza di questo soggiorno, dal momento che la nostra anima, curva un tempo sotto il peso dei peccati viene « liberata come un uccello dal laccio dei cacciatori » (Sal 123,7) ed é fuggita come il passero sui rami e sui monti del Signore (Sal 10,1).
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