« Subito, lasciate le reti, lo seguirono »
dal sito:
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Filosseno di Mabbug ( ?- circa 523), vescovo in Siria
Discorsi, 4, 77 ; SC 44, 95
« Subito, lasciate le reti, lo seguirono »
Così come l’occhio sano e puro riceve il raggio luminoso che gli viene mandato, così l’occhio della fede, con la pupilla della semplicità, riconosce la voce di Dio appena l’uomo l’abbia udita. La luce che emana dalla sua parola sorge in lui, ed egli le si lancia gioiosamente incontro e la riceve, secondo la parola del nostro Signore nel Vangelo: « Le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono » (Gv 10,27)…
Con la medesima purezza e semplicità gli apostoli hanno seguito la parola di Cristo. Il mondo non ha potuto ostacolarli, né le abitudini umane trattenerli, né alcuni beni passeggeri che danno prestigio nel mondo intralciarli. Queste anime avevano sentito Dio e vivevano della fede, e in tali anime, nulla nel mondo può prevalere sulla parola di Dio. Questa parola è debole nelle anime morte; poiché l’anima è morta, da potente, la parola diventa debole e l’insegnamento di Dio, da valido diventa in esse senza forza. Infatti tutta l’attività dell’uomo si concentra lì dove egli vive; chi vive per il mondo mette al servizio del mondo i suoi pensieri e i suoi sensi, mentre chi vive per Dio si volge verso i suoi comandamenti potenti, in ogni sua azione.
Quanti sono stati chiamati hanno obbedito all’istante alla voce che li chiamava, quando il peso dell’amore per le cose terrene non era sospeso alla loro anima. Infatti, i legami di questo mondo sono un peso per l’intelligenza e per i pensieri, e coloro che sono legati e trattenuti da essi sentono difficilmente la voce di Dio che li chiama. Invece gli apostoli e prima di loro, i giusti e i padri, non erano così; hanno obbedito come dei viventi, e sono usciti leggeri, perché nulla nel mondo li legava con il suo peso. Nulla può legare e trattenere l’anima che sente Dio; essa è aperta e pronta, sicché la luce della voce divina la trova in stato di riceverla ogni volta che viene.
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