Il Presidente della CEI: l’Italia ha bisogno di speranza

22/01/2008, dal sito:

http://www.zenit.org/article-13235?l=italian 

Il Presidente della CEI: l’Italia ha bisogno di speranza

“La Chiesa vuole aiutare il Paese a riprendere il cammino” 

Di Antonio Gaspari

 ROMA, martedì, 22 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Questo lunedì, a Roma, nel corso della prolusione al Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Cardinale Angelo Bagnasco ha commentato l’enciclica di Benedetto XVI, “Spe salvi”, sottolineando che l’Italia di oggi ha urgente bisogno di speranza. 

Il Presidente della CEI ha ripercorso i ragionamenti dell’enciclica mostrando come, ad un certo punto del cammino dell’umanità, le due grandi idee-forza, la ragione e la libertà, si sono come sganciate da Dio, per diventare autonome e contribuire all’edificazione di un “regno dell’uomo” praticamente contrapposto al Regno di Dio. 

“Il Papa – ha spiegato il Cardinale Bagnasco – evidenzia il diffondersi di una mentalità materialista, che ha fatalmente illuso e deluso”. 

Secondo l’Arcivescovo di Genova, “al cristianesimo d’oggi intimidito di fronte ai successi della scienza, e per questo spesso ripiegato solamente in ambito educativo e caritativo, s’impone una ricentratura sul suo essenziale, per far scaturire da qui una nuova capacità propositiva”. 

A questo proposito, il Presidente della CEI ha detto: “Non credo di sbagliare se dico che è l’Italia, in particolare, ad avere oggi bisogno della speranza”, perché “questo Paese, che profondamente amiamo, si presenta sempre più sfilacciato, frammentato al punto da apparire ridotto addirittura ‘a coriandoli’, avvertono gli esperti”. 

L’Arcivescovo di Genova ha fatto riferimento al Rapporto Censis 2007 in cui si avverte che “un’inerzia di fondo … è la cifra più profonda della nostra attuale società”. In essa “si propende a pensare che la colpa di tutto … sia da ricondurre a una complessa e comune incapacità di costruire uno sviluppo partecipato”. 

Di fronte ad una “paura del futuro e un senso di fatalistico declino” e ad una “sfiducia diffusa e pericolosa” il porporato sottolinea che ai Vescovi interessa “guardare più in profondità, alla crisi interiore che è in parte causa e radice della stessa crisi pubblica”. 

Pur tenendo conto delle tante testimonianze di bene che prendono forma sul territorio e che rappresentano un indizio di possibile ripresa e capacità di futuro, il Cardinale Bagnasco, richiamando la“Spe salvi”, sostiene che, “seppur avessimo tante piccole o anche grandi speranze che ci mantengono in cammino, ma non conoscessimo Dio, saremmo pur sempre privi della grande speranza, quella che deve superare tutto il resto”. 

“La Chiesa – ha sottolineato l’Arcivescovo di Genova – non vuole e non cerca il potere. Con la sua testimonianza pubblica e grazie alla capillarità della sua presenza vicina alla gente, la Chiesa vuole aiutare il Paese a riprendere il cammino, a recuperare fiducia nelle proprie possibilità, a riguadagnare un orizzonte comune”. 

Il Cardinale Bagnasco si è quindi detto convinto che “a fronte di tanti sforzi che pure vengono condotti, e che hanno bisogno di più energia per affermarsi, c’è davvero bisogno di una speranza più grande delle altre, che possa dare la direzione al cammino futuro”. 

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