Meditazione per il secondo giorno della Settimana di Preghiera
18/01/2008, dal sito:
http://www.zenit.org/article-13195?l=italian
Meditazione per il secondo giorno della Settimana di Preghiera
CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 18 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il commento ai testi biblici scelti per il secondo giorno della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio).
Il testo fa parte del sussidio preparato per l’occasione dalla Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. SECONDO GIORNO
Pregate sempre, confidando solo in Dio
“In ogni circostanza ringraziate il Signore” (1 Ts 5, 18)
1 Re 18, 20-40
Il Signore è Dio! È Lui il vero Dio! Salmo 23(22)
Il Signore è il mio pastore 1 Tessalonicesi 5, 12a.13b-18
In ogni circostanza ringraziate il Signore Giovanni 11, 17-44
Padre, ti ringrazio perché mi hai ascoltato
Commento:
La preghiera è radicata nella fiducia che Dio è potente e fedele. Dio solo è colui che tiene tutto nelle sue mani, il presente e il futuro. La sua parola è credibile e veritiera. La storia di Elia nel Primo Libro dei Re dimostra irrevocabilmente l’unicità di Dio. Elia rimprovera gli apostati che adorano Baal, il quale non risponde alle loro preghiere. Quando, invece, Elia prega l’unico Dio di Israele, la risposta è immediata e miracolosa. Avendo visto questo, il popolo converte nuovamente il proprio cuore a Dio. Il Salmo 33 è una intensa confessione di fiducia. Ritrae una persona che crede che Dio lo guidi e sia con lui anche nel buio e nelle situazioni di desolazione e oppressione. Possiamo trovare circostanze che possono essere difficili, persino turbolente. Possiamo avere momenti di disperazione e sconforto. A volte sentiamo che Dio è nascosto. Ma Egli non è assente. Egli manifesterà la sua potenza liberatrice nella battaglia umana. Perciò, rendiamogli grazie in ogni circostanza. La resurrezione di Lazzaro dai morti è una delle scene più drammatiche riportate nel vangelo di Giovanni. È la manifestazione della potenza di Cristo di sciogliere i legami della morte ed è un’anticipazione della nuova creazione. In presenza del popolo, Cristo prega a voce alta, ringraziando suo Padre per le opere portentose che farà. L’opera salvifica di Dio Padre si compie in Cristo, cosicché tutti crederanno. Il pellegrinaggio ecumenico è un modo per comprendere le meravigliose opere di Dio. Le comunità cristiane che sono state separate le une dalle altre si ritrovano. Esse scoprono la loro unità in Cristo e giungono a comprendere che sono, ciascuna, parte di una Chiesa e che hanno bisogno le une delle altre.
La visione dell’unità può essere oscurata. Talvolta è minacciata dalla frustrazione e dalla tensione. Può sorgere il dubbio se noi cristiani siamo davvero chiamati a stare insieme. La nostra preghiera continua ci sostiene: guardiamo a Dio e confidiamo in lui. Confidiamo che Egli ancora opera in noi e ci condurrà verso la luce della sua vittoria. Il suo regno comincia con la nostra riconciliazione e con la progressiva unità.
Preghiera: O Dio di tutta la creazione,
ascolta i tuoi figli che ti pregano.
Aiutaci a mantenere la fede e la fiducia in te.
Insegnaci a rendere grazie in ogni circostanza,
affidandoci alla tua misericordia.
Donaci verità e saggezza
cosicché la tua Chiesa possa sorgere a nuova vita nella comunione.
Tu solo sei la nostra speranza. Amen.
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