Archive pour le 14 janvier, 2008

Jesus

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Publié dans:immagini sacre |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

Vieni, luce vera

du site:

http://www.gregoriopalamas.it/Preghiere.htm

 

Vieni, luce vera 

Vieni, eterna vita 

Vieni, mistero nascosto 

Vieni, tesoro ineffabile 

Vieni, realtà indicibile 

Vieni, persona incomprensibile 

Vieni, esultanza perenne 

Vieni, verace attesa di quanti saranno salvati 

Vieni, il rialzarsi di chi giace 

Vieni, risurrezione dei morti 

Vieni, o potente, che ogni cosa sempre compi, muti e trasformi con il solo volere 

Vieni, invisibile e del tutto intangibile e impalpabile 

Vieni, tu che sempre rimani immobile, e ad ogni istante tutto ti muovi e vieni a noi che giacciamo nell’Ade, tu che sei al di sopra di tutti i cieli 

Vieni, nome desiderato e celebrato, ma del tutto impossibile a essere detto da parte nostra chi egli sia o a essere conosciuto quale e quanto sia 

Vieni, gioia eterna 

Vieni, corona immarcescibile 

Vieni, porpora del grande Dio e Re nostro 

Vieni, cintura cristallina e di pietre preziose 

Vieni, calzare inaccessibile 

Vieni, vera destra regale purpurea e sovrana 

Vieni, tu che ha bramato e brama la mia misera anima 

Vieni, solo a chi è solo – poiché io sono solo, come vedi 

Vieni, tu che mi hai separato da tutto e mi hai reso solo sulla terra 

Vieni, tu che sei divenuto in me desiderio e hai fatto che ti desiderassi, o del tutto inaccessibile 

Vieni, mio respiro e mia vita 

Vieni, consolazione della mia povera anima 

Vieni, gioia e gloria e delizia senza fine. 

(S. Simeone il Nuovo Teologo « Inni e Preghiere » – invocazione allo Spirito Santo)  

 

Publié dans:poesie, preghiere |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

Benedetto XVI: il Battesimo ci apre il cielo

dal sito:

http://www.zenit.org/article-13119?l=italian

Benedetto XVI: il Battesimo ci apre il cielo 

 

Intervento in occasione dell’Angelus domenicale 

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 13 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Riportiamo le parole pronunciate questa domenica a mezzogiorno da Benedetto XVI affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico vaticano per recitare la preghiera mariana dell’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini riuniti in piazza San Pietro in Vaticano. 

* * * 

   

Cari fratelli e sorelle! 

Con l’odierna festa del Battesimo di Gesù si chiude il tempo liturgico del Natale. Il Bambino, che a Betlemme i Magi vennero ad adorare dall’oriente offrendo i loro doni simbolici, lo ritroviamo ora adulto, nel momento in cui si fa battezzare nel fiume Giordano dal grande profeta Giovanni (cfr Mt 3,13). Nota il Vangelo che quando Gesù, ricevuto il battesimo, uscì dall’acqua, si aprirono i cieli e scese su di lui lo Spirito Santo come una colomba (cfr Mt 3,16). Si udì allora una voce dal cielo che diceva: « Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto » (Mt 3,17). Fu quella la sua prima manifestazione pubblica, dopo trent’anni circa di vita nascosta a Nazaret. Testimoni oculari del singolare avvenimento furono, oltre al Battista, i suoi discepoli, alcuni dei quali divennero da allora seguaci di Cristo (cfr Gv 1,35-40). Si trattò contemporaneamente di cristofania e teofania: anzitutto Gesù si manifestò come il Cristo, termine greco per tradurre l’ebraico Messia, che significa « unto »: Egli non fu unto con l’olio alla maniera dei re e dei sommi sacerdoti d’Israele, bensì con lo Spirito Santo. Al tempo stesso, insieme con il Figlio di Dio apparvero i segni dello Spirito Santo e del Padre celeste.  

Qual è il significato di questo atto, che Gesù volle compiere – vincendo la resistenza del Battista – per obbedire alla volontà del Padre (cfr Mt 3,14-15)? Il senso profondo emergerà solo alla fine della vicenda terrena di Cristo, cioè nella sua morte e risurrezione. Facendosi battezzare da Giovanni insieme con i peccatori, Gesù ha iniziato a prendere su di sé il peso della colpa dell’intera umanità, come Agnello di Dio che « toglie » il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Opera che Egli portò a compimento sulla croce, quando ricevette anche il suo « battesimo » (cfr Lc 12,50). Morendo infatti si « immerse » nell’amore del Padre ed effuse lo Spirito Santo, affinché i credenti in Lui potessero rinascere da quella sorgente inesauribile di vita nuova ed eterna. Tutta la missione di Cristo si riassume in questo: battezzarci nello Spirito Santo, per liberarci dalla schiavitù della morte e « aprirci il cielo », l’accesso cioè alla vita vera e piena, che sarà « un sempre nuovo immergersi nella vastità dell’essere, mentre siamo semplicemente sopraffatti dalla gioia » (Spe salvi, 12). 

E’ quanto è avvenuto anche per i 13 bambini ai quali ho amministrato il sacramento del Battesimo questa mattina nella Cappella Sistina. Per essi e per i loro familiari invochiamo la materna protezione di Maria Santissima. E preghiamo per tutti i cristiani, affinché possano comprendere sempre più il dono del Battesimo e si impegnino a viverlo con coerenza, testimoniando l’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  

[Il Papa ha poi salutato i pellegrini in diverse lingue. In Italiano ha detto:] 

Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno pone al centro dell’attenzione i giovani migranti. Numerosi sono infatti i giovani che vari motivi spingono a vivere lontani dalle loro famiglie e dai loro Paesi. Particolarmente a rischio sono le ragazze e i minori. Alcuni bambini e adolescenti sono nati e cresciuti in « campi-profughi »: anch’essi hanno diritto ad un futuro! Esprimo il mio apprezzamento per quanti si impegnano in favore dei giovani migranti, delle loro famiglie e per la loro integrazione lavorativa e scolastica; invito le comunità ecclesiali ad accogliere con simpatia giovani e giovanissimi con i loro genitori, cercando di comprenderne le storie e di favorirne l’inserimento. Cari giovani migranti! Impegnatevi a costruire insieme ai vostri coetanei una società più giusta e fraterna, adempiendo i vostri doveri, rispettando le leggi e non lasciandovi mai trasportare dalla violenza. Vi affido tutti a Maria, Madre dell’intera umanità.  

Saluto cordialmente i pellegrini di lingua italiana, in particolare i responsabili diocesani della Società di San Vincenzo de’ Paoli, augurando ogni bene per la loro associazione. Saluto inoltre i cosiddetti « Consigli Comunali dei Ragazzi » della Provincia di Catania, che apprezzo per l’impegno di educazione civica, i cresimandi della parrocchia di Santa Maddalena di Canossa in Roma e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che oggi offre speciale assistenza agli immigrati ed ai rifugiati in Italia. A tutti auguro una buona domenica. 

Publié dans:Angelus Domini, ZENITH |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

Omelia di Benedetto XVI per la festa del Battesimo di Gesù

dal sito:

http://www.zenit.org/article-13118?l=italian

  

Omelia di Benedetto XVI per la festa del Battesimo di Gesù 

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 13 gennaio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il testo dell’omelia pronunciata questa domenica da Benedetto XVI in occasione della festa del Battesimo di Gesù. 

* * * 

   

Cari fratelli e sorelle, 

l’odierna celebrazione è sempre per me motivo di gioia speciale. Amministrare il sacramento del Battesimo, nel giorno della festa del Battesimo del Signore, è infatti uno dei momenti più espressivi della nostra fede, in cui possiamo quasi vedere, attraverso i segni della liturgia, il mistero della vita. In primo luogo, vita umana, rappresentata qui in particolare da questi 13 bambini che sono il frutto del vostro amore, cari genitori, ai quali rivolgo il mio cordiale saluto, estendendolo ai padrini, alle madrine e agli altri parenti ed amici presenti. C’è poi il mistero della vita divina, che oggi Dio dona a questi piccoli mediante la rinascita dall’acqua e dallo Spirito Santo. Dio è vita, come è anche stupendamente rappresentato da alcune pitture che impreziosiscono questa Cappella Sistina.  

Non sembri però fuori luogo se accostiamo subito, all’esperienza della vita, quella opposta e cioè la realtà della morte. Tutto ciò che ha inizio sulla terra prima o poi finisce, come l’erba del campo, che spunta al mattino e avvizzisce la sera. Però nel Battesimo il piccolo essere umano riceve una vita nuova, la vita della grazia, che lo rende capace di entrare in relazione personale con il Creatore, e questo per sempre, per tutta l’eternità. Sfortunatamente l’uomo è capace di spegnere questa nuova vita con il suo peccato, riducendosi ad una situazione che la Sacra Scrittura chiama « morte seconda ». Mentre nelle altre creature, che non sono chiamate all’eternità, la morte significa soltanto la fine dell’esistenza sulla terra, in noi il peccato crea una voragine che rischia di inghiottirci per sempre, se il Padre che è nei cieli non ci tende la sua mano. Ecco, cari fratelli, il mistero del Battesimo: Dio ha voluto salvarci andando lui stesso fino in fondo all’abisso della morte, perché ogni uomo, anche chi è caduto tanto in basso da non vedere più il cielo, possa trovare la mano di Dio a cui aggrapparsi e risalire dalle tenebre a rivedere la luce per la quale egli è fatto. Tutti sentiamo, tutti percepiamo interiormente che la nostra esistenza è un desiderio di vita che invoca una pienezza, una salvezza. Questa pienezza di vita ci viene data nel Battesimo. 

Abbiamo sentito poco fa il racconto del battesimo di Gesù nel Giordano. Fu un battesimo diverso da quello che questi bambini stanno per ricevere, ma non privo di un profondo rapporto con esso. In fondo, tutto il mistero di Cristo nel mondo si può riassumere con questa parola, « battesimo », che in greco significa « immersione ». Il Figlio di Dio, che condivide dall’eternità con il Padre e con lo Spirito Santo la pienezza della vita, è stato « immerso » nella nostra realtà di peccatori, per renderci partecipi della sua stessa vita: si è incarnato, è nato come noi, è cresciuto come noi e, giunto all’età adulta, ha manifestato la sua missione iniziando proprio con il « battesimo di conversione » dato da Giovanni il Battista. Il suo primo atto pubblico, come abbiamo ascoltato poco fa, è stato scendere al Giordano, confuso tra i peccatori penitenti, per ricevere quel battesimo. Giovanni naturalmente non voleva, ma Gesù insistette, perché quella era la volontà del Padre (cfr Mt 3,13-15).  

Perché dunque il Padre ha voluto questo? Perché ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo come Agnello a prendere su di sé il peccato del mondo (cfr Gv 1,29)? Narra l’evangelista che, quando Gesù uscì dall’acqua, scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza di colomba, mentre la voce del Padre dal cielo lo proclamava « Figlio prediletto » (Mt 3,17). Fin da quel momento dunque Gesù fu rivelato come Colui che è venuto a battezzare l’umanità nello Spirito Santo: è venuto a portare agli uomini la vita in abbondanza (cfr Gv 10,10), la vita eterna, che risuscita l’essere umano e lo guarisce interamente, corpo e spirito, restituendolo al progetto originario per il quale è stato creato. Il fine dell’esistenza di Cristo è stato appunto donare all’umanità la vita di Dio, il suo Spirito d’amore, perché ogni uomo possa attingere da questa sorgente inesauribile di salvezza. Ecco perché san Paolo scrive ai Romani che noi siamo stati battezzati nella morte di Cristo per avere la sua stessa vita di risorto (cfr Rm 6,3-4). Ecco perché i genitori cristiani, come quest’oggi voi, portano appena possibile i loro figli al fonte battesimale, sapendo che la vita, che essi hanno loro comunicato, invoca una pienezza, una salvezza che solo Dio può dare. E in questo modo i genitori diventano collaboratori di Dio nel trasmettere ai loro figli non solo la vita fisica ma anche quella spirituale. 

Cari genitori, insieme con voi ringrazio il Signore per il dono di questi bambini ed invoco la sua assistenza perché vi aiuti ad educarli e a inserirli nel Corpo spirituale della Chiesa. Mentre offrite loro ciò che è necessario alla crescita e alla salute, voi, aiutati dai padrini, siete impegnati a sviluppare in essi la fede, la speranza e la carità, le virtù teologali che sono proprie della vita nuova ad essi donata nel sacramento del Battesimo. Assicurerete ciò con la vostra presenza, con il vostro affetto; l’assicurerete prima di tutto e soprattutto con la preghiera, presentandoli quotidianamente a Dio, affidandoli a Lui in ogni stagione della loro esistenza. Certo per crescere sani e forti, questi bambini e bambine avranno bisogno di cure materiali e di tante attenzioni; ciò però che sarà loro più necessario, anzi indispensabile è conoscere, amare e servire fedelmente Dio, per avere la vita eterna. Cari genitori, siate per loro i primi testimoni di una fede autentica in Dio! 

C’è nel rito del Battesimo un segno eloquente, che esprime proprio la trasmissione della fede ed è la consegna, per ognuno dei battezzandi, di una candela accesa alla fiamma del cero pasquale: è la luce di Cristo risorto che voi vi impegnate a trasmettere ai vostri figli. Così, di generazione in generazione, noi cristiani ci trasmettiamo la luce di Cristo, in modo che quando Egli ritornerà, possa trovarci con questa fiamma ardente tra le mani. Nel corso del rito io vi dirò: « A voi, genitori e padrini, è affidato questo segno pasquale, fiamma che sempre dovete alimentare ». Alimentate sempre, cari fratelli e sorelle, la fiamma della fede con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio e l’assidua comunione con Gesù Eucaristia. Vi aiutino in questa stupenda, anche se non facile, missione i santi Protettori dei quali questi tredici bambini prenderanno i nomi. Aiutino, questi Santi, soprattutto loro, i battezzandi, a corrispondere alle vostre premure di genitori cristiani. Sia in particolare la Vergine Maria ad accompagnare loro e voi, cari genitori, ora e sempre. Amen! 

Publié dans:Papa Benedetto XVI, ZENITH |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno flow038

apfelblüte apfelbruete

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Publié dans:immagini buon...notte, giorno |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

« Il tempo è compiuto… Seguitemi »

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http://www.levangileauquotidien.org/

Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d’Europa
Das Weihnachtsgeheimnis

« Il tempo è compiuto… Seguitemi »

Il bambino del presepio è il Re dei re, colui che regge la vita e la morte. Egli dice: « Seguimi » e chi non è con lui è contro di lui (Lc 11,23). Questo egli disse anche per noi e ci colloca di fronte alla scelta fra luce e tenebre. Ignoriamo dove il divino Bambino vuole condurci su questa terra, e non conviene domandarlo prima che sia il tempo. Sappiamo invece che « tutto concorre al bene di coloro che amano Dio » (Rm 8,28), e che la strada tracciata dal Signore conduce aldilà di questa terra.

Assumendo un corpo, il Creatore del genere umano ci offre la sua divinità. Dio si è fatto uomo perché gli uomini possano diventare figli di Dio. « O meraviglioso scambio! » Al fine di questa opera il Salvatore è venuto nel mondo. Uno di noi aveva rotto il legame della nostra filiazione con Dio. Uno di noi doveva riannodarlo ed espiare la colpa. Nessun germoglio dell’antica stirpe, malata e degenere poteva farlo. Occorreva che su questo tronco fosse innestata una pianta nuova, sana e nobile. Egli è divenuto uno di noi, e contemporaneamente più di questo: una sola cosa con noi. Proprio questo nel genere umano è meraviglioso: che cioè siamo tutti una sola cosa… Egli è venuto per formare con noi un corpo misterioso: essendo lui il Capo, e noi le sue membra (Ef 5,23-30).

Se accettiamo di mettere le mani nelle mani del divino Bambino, se rispondiamo « Sì » al suo « Seguimi », allora siamo suoi e la via è libera perché passi in noi la sua vita divina. Tale è l’inizio della vita eterna in noi. Non è ancora la visione beatifica nella luce della gloria, è ancora l’oscurità della fede; ma non è più l’oscurità di questo mondo – e questo è essere già nel Regno di Dio.

Publié dans:Bibbia: commenti alla Scrittura |on 14 janvier, 2008 |Pas de commentaires »

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