L’imperativo alla preghiera incessante riunisce tutti i cristiani
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L’imperativo alla preghiera incessante riunisce tutti i cristiani
Nel centenario della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani
Di Mirko Testa
CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 13 gennaio 2008 (ZENIT.org).- L’appello lanciato da san Paolo ai primi cristiani a fondare sulla preghiera la vita in comunità risuonerà in occasione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, a partire da lunedì prossimo.
Quest’anno, in particolare, si celebrano i 100 anni dal primo Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, svoltosi per la prima volta dal 18 al 25 gennaio 1908 e considerato come gli inizi della “Settimana”. Inoltre, ricorrono i 40 anni dalla prima uscita di un testo per la “Settimana” elaborato in collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese – l’organo che riunisce 348 Chiese in tutto il mondo in rappresentanza di più di 560 milioni di cristiani, e a cui la Chiesa Cattolica collabora senza essere membro – e il Segretariato per la Promozione dell’Unità dei Cristiani (l’allora Dicastero vaticano per l’ecumenismo).
Oggi è infatti divenuta una prassi comune fra chiese, parrocchie e comunità anglicane, protestanti, ortodosse e cattoliche quella di preparare e celebrare, per la stragrande maggioranza, la “Settimana di preghiera” sulla base degli stessi testi. Il tema scritturale della “Settimana di Preghiera” 2008 è tratto dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi. Il testo “pregate incessantemente” (1 Ts 5, 17) – si legge nei sussidi preparati per l’occasione – “ribadisce il ruolo essenziale della preghiera nella comunità cristiana per far crescere i fedeli nella loro relazione con Cristo e fra loro”.
“Il testo si snoda in una serie di ‘imperativi’, affermazioni con cui Paolo incoraggia la comunità a manifestare l’unità data da Dio in Cristo, perché possa essere in concreto ciò che è di principio: l’unico Corpo di Cristo, reso visibilmente uno in quel luogo”. In questa lettera, in cui si riflettono le preoccupazioni per la nascente chiesa di Tessalonica perseguitata dall’esterno e divisa al suo interno, san Paolo “ci ricorda che la vita in una comunità cristiana è possibile solo attraverso una vita di preghiera”.
“Ancora di più – aggiunge –, Paolo afferma che la preghiera è parte integrante della vita dei cristiani proprio quando vogliono manifestare l’unità che è stata data loro in Cristo – un’unità che non si limita a punti dottrinali e a dichiarazioni ufficiali, ma si esprime in ‘tutto ciò che contribuisce alla pace’ – con azioni concrete che testimoniano la loro unità in Cristo e tra loro e che la fanno accrescere”. Il Vescovo Brian Farrell, Segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in una lettera alle diverse Commissioni ecumeniche degli episcopati cattolici e ai Sinodi della Chiese cattoliche orientali ribadisce che “nell’attuale situazione ecumenica, abbiamo riconosciuto ancora una volta l’importanza e il valore del pregare intensamente per l’unità”.
Infatti, la preghiera in comune, un ambito in cui i fedeli laici possono apportare un importante contributo spirutale alla Chiesa, è stata posta nel Decreto conciliare Unitatis redintegratio quale nucleo centrale che costituisce il motore di propulsione dell’ecumenismo: “[La] conversione del cuore e [la] santità di vita, insieme alle preghiere private e pubbliche [...], si devono ritenere come l’anima di tutto il movimento ecumenico” (cfr. n.8). Le lontane origini della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani risalgono alla metà del XIX secolo e derivano da specifiche iniziative di alcuni movimenti e circoli ecclesiali in ambito anglicano e protestante.
Padre Paul Wattson, un sacerdote anglicano, co-fondatore della Society of Atonement, introdusse un Ottavario per l’unità dei cristiani che fu celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio del 1908. Per il padre Wattson l’unità significava un « ritorno » alla Chiesa cattolica romana, da qui la scelta delle date simboliche del 18 gennaio, giorno in cui si allora celebrava la festa della Cattedra di Pietro, e del 25 gennaio, festa della Conversione di Paolo.
Dopo che, nel 1909, la Society of Atonement venne ufficialmente incorporata nella Chiesa cattolica, Papa Pio X approvò l’Ottava per l’Unità ed incoraggiò l’idea di pregare affinché tutti i cristiani si riunissero con la Chiesa cattolica, secondo il disegno di Dio. Nel 1936, un pioniere dell’ecumenismo, l’Abbé Paul Couturier di Lione (Francia), avanzò una diversa interpretazione dell’Ottava per l’Unità, constatando come l’idea del « ritorno » costituisse una difficoltà dal punto di vista teologico che impediva a molti cristiani di unirsi alla preghiera con i cattolici.
L’Abbé Couturier diede pertanto inizio alla « Settimana di Preghiera Universale per l’Unità dei Cristiani », mantenendo le stesse date del 18-25 gennaio ma esortando a pregare per l’unità della Chiesa « secondo la volontà di Cristo ». Da allora questa iniziativa si celebra a gennaio per i Paesi che si trovano nell’emisfero nord, mentre per i Paesi dell’emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste.
Fu in seguito al Concilio Vaticano II (1962-1965), annunciato da Giovanni XXIII proprio a conclusione della Settimana di Preghiera nel 1959, che si ebbe l’ingresso ufficiale della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico, e l’avvio della collaborazione tra il Consiglio Ecumenico delle Chiese e l’allora Segretariato per l’Unità dei Cristiani. Nel 1968, i testi della Settimana di Preghiera vennero preparati congiuntamente, ma la loro pubblicazione avveniva separatamente, a Ginevra e a Roma. Solo nel 2004 la Commissione “Fede e Costituzione” del Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani pubblicarono insieme i sussidi per la Settimana di Preghiera.
Dal 1973 ogni anno un gruppo ecumenico, da diverse parti del mondo, viene invitato a preparare la prima bozza del materiale della Settimana, che viene poi rivisto dal gruppo preparatorio internazionale nominato dalla Commissione “Fede e Costituzione” e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. In questa occasione, la bozza iniziale dei testi è stato preparata da un gruppo ecumenico degli Stati Uniti, il Graymoor Ecumenical & Interreligious Institute (GEII), in ricordo della prima Settimana che si tenne a Graymoor (Garrison, New York).
[Per leggere i sussidi per la Settimana di Preghiera:
settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 18-25 gennaio 2008, sul sito Vaticano tutta la presentazione e le le informazioni (non c’è ancora la presentazione in italiano):
http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/chrstuni/sub-index/index_weeks-prayer_it.htm
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