« Lo Spirito del Signore è sopra di me »
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Ruperto di Deutz (circa 1075-1130), monaco benedettino
De Trinitate, 42
« Lo Spirito del Signore è sopra di me »
« Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione » (Is 61,1). Come se dicesse Cristo: Perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione, ho detto, sì, ho proprio detto, e dico ancora oggi: « Lo Spirito del Signore è sopra di me ». Dove e quando dunque il Signore mi ha mai dato l’unzione? Me l’ha data quando sono stato concepito, o meglio me l’ha data affinché io sia concepito nel seno di mia madre. Infatti non dal seme di un uomo mi ha concepito una donna, poiché mi ha concepito una vergine dall’unzione dello Spirito Santo. Allora il Signore mi ha segnato con l’unzione regale; egli mi ha consacrato re con l’unzione e, allo stesso momento, mi ha consacrato sacerdote. Una seconda volta, nel Giordano, il Signore mi ha consacrato con il medesimo Spirito.
E a che fine lo Spirito del Signore è sopra di me?… « Mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati » (Is 61,1). Non mi ha mandato per i superbi e « i sani », bensì come medico « per i malati » e i cuori spezzati. Non mi ha mandato « per i giusti », ma per « i peccatori » (Mc 2,17). Egli ha fatto di me un « uomo dei dolori che ben conosce il patire » (Is 53,3), un uomo « mite e umile di cuore » (Mt 11,29). « Mi ha mandato a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri »… Di quali schiavi o piuttosto da quale schiavitù devo proclamare la liberazione? Di quali prigionieri proclamare la libertà? Da quando « a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte » (Rm 5,12), tutti gli uomini sono schiavi del peccato, tutti gli uomini sono prigionieri della morte… « Sono stato mandato per consolare tutti gli afflitti di Sion, tutti coloro che si affligono di essere stati, a causa dei loro peccati, svezzati e separati dalla madre, la Sion di lassù (Gal 4,26)… Sì li consolerò donando loro « una corona invece della cenere « della penitenza », olio di letizia, cioè la consolazione dello Spirito Santo « invece del lutto » di trovarsi orfani ed esiliati, e « un abito di nozze », « invece di un cuore mesto », cioè la gloria della risurrezione (Is 61,3).
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