la tradizione della Befana

dal sito:

http://www.letteratour.it/altro/A01epifan01.htm

La « Befana » Definizione: 

In generale, « epifania » (che ha origine dal greco) si applica a una « manifestazione della divinità in forma visibile »; in particolare, nella tradizione cristiana, è un termine legato alla « manifestazione della divinità di Gesù ai Tre Magi in visita a Betlemme », per cui, per estensione, è anche il giorno commemorativo del 6 Gennaio (da Il Dizionario della lingua Italiana, Devoto-Oli, Le Monnier, 1990). La tradizione italiana  L’Italia ha una tradizione tutta particolare e originale dell’Epifania, che si lega alla figura della Befana. Il termine « Befana » deriva da una corruzione del termine « Epifania », e denomina una figura mitica nell’immaginario collettivo italiano: la famosa vecchietta che, viaggiando su una scopa e volando di tetto in tetto, la notte dal 5 al 6 gennaio (mettendo così fine al ciclo dei dodici giorni successivi al Natale) si reca a portare dei presenti a tutti i bambini, che trasporta in un enorme sacco sulle spalle. Ognuno riceve il presente in una calza (la « calza della Befana ») e la tipologia di esso dipende dal comportamento avuto nell’ultimo anno e dalla onnipresente speranza di un miglioramento per il nuovo anno che comincia: quindi sempre un po’ di cenere e carbone per le biricchinate passate e dolci e caramelle per la promessa futura di essere buoni e saggi. 

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.


[http://www.la-befana.it/racconti.html] 
La Befana, molto più tradizionalmente « italiana » della figura di Babbo Natale, ha così il compito di allietare una commemorazione importante agli occhi dei bambini, rendendo loro la festa assai più allegra e facendoli anche avvicinare al significato primo della festa: quello di festeggiare Gesù nascituro, nella figura di ogni bambino, e l’importanza simbolica dell’aver ricevuto ricchi doni da parte dei Tre Magi.
Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord. In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura. Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si serve, proprio dei camini, per introdurre l’ allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.
Un tempo, la Befana era anche occasione per i meno benestanti di racimolare doni in cibarie recandosi porta a porta a chiedere una sorta di « elemosina ». Anche questa tradizione, accanto a quella della calza, si ripete ancora oggi quando si vedono frotte di bambini girare di casa in casa la sera del 5 gennaio a richiedere doni e caramelle, cantando la famosa filastrocca: 

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana
viva viva la Befana!

(questa è una delle versioni, poi ogni regione ha una poesia-filastrocca diversa) 

Publié dans : Natale 2007 - Epifania 2008 |le 4 janvier, 2008 |Pas de Commentaires »

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