Archive pour le 31 décembre, 2007

1 gennaio: Maria Santissima Madre di Dio

1 gennaio: Maria Santissima Madre di Dio dans immagini sacre

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Martedì 1 Gennaio 2008 : MESSA DELLA SOLENNITÀ DI MARIA SS. MADRE DI DIO

dal sito:

http://www.vangelodelgiorno.org/

 

Martedì 1 Gennaio 2008 

 

MARIA SS. MADRE DI DIO 

 

Libro dei Numeri 6,22-27.

Il Signore aggiunse a Mosè:
« Parla ad Aronne e ai suoi figli e riferisci loro: Voi benedirete così gli Israeliti; direte loro:
Ti benedica il Signore e ti protegga.
Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio.
Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.
Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò ».

Salmi 67(66),2-3.5.6.8.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza.
Esultino le genti e si rallegrino, perché giudichi i popoli con giustizia, governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.
ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.

Lettera di san Paolo apostolo ai Galati 4,4-7.

Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,
per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!
Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,16-21.

Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.
Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
 

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« Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna » (Gal 4,4)

dal sito: 

http://www.vangelodelgiorno.org/ 

San Proclo di Costantinopoli (circa 390-446), vescovo
Discorsi, 1 ; PG 65, 682 

« Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna » (Gal 4,4)  Che sussulti di gioia la natura e che esulti tutto il genere umano, anche le donne, infatti, sono elevate all’onore. Che l’umanità danzi in coro…: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5,20). Ci ha radunati qui la santa Madre di Dio, la Vergine Maria, tesoro purissimo della verginità, paradiso spirituale del secondo Adamo, luogo dell’unione delle nature, luogo di scambio in cui si è compiuta la nostra salvezza, stanza nuziale nella quale Cristo ha sposato la nostra carne. Essa è il roveto spirituale che il fuoco del parto di un Dio non ha consumato, la nuvoleta (1 Re 19,44) che ha portato colui che ha il suo trono sui cherubini, il vello purissimo, che ha ricevuto la rugiada celeste (Gdc 6,38)… Maria, serva e madre, vergine, cielo, ponte unico fra Dio e gli uomini, telaio dell’incarnazione sul quale la tunica dell’unione delle nature è stata mirabilmente tessuta: lo Spirito Santo ne è stato il tessitore.

Nella sua bontà, Dio non si è sdegnato di nascere da donna, anche se colui che sarebbe stato formato in lei era la vita stessa. Se però la madre non fosse rimasta vergine, non ci sarebbe stato in questo parto nulla di strano; semplicemente sarebbe nato un uomo. Ma poiché lei è rimasta vergine anche dopo il parto, come non potrebbe trattarsi di Dio e di un mistero inesprimibile? È nato in un modo ineffabile, senza macchia, colui che, dopo, entrerà senza ostacoli, a porte chiuse, e davanti al quale Tommaso esclamerà, contemplando l’unione delle sue due nature: “Mio Signore e mio Dio” (Gv 20,28).

Per amore nostro, colui che per natura è incapace di soffrire, si è esposto a numerose sofferenze. Cristo non è affatto divenuto Dio a poco a poco; assolutamente! Invece essendo Dio, la sua misericordia l’ha spinto a diventare uomo, come impariamo dalla  fede. Non predichiamo un uomo divenuto Dio, bensì proclamiamo Dio fatto carne. Ha scelto come madre la sua serva, colui che per natura non conosce madre e che si è incarnato nel tempo senza padre. 

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buona notte e buona fine dell’anno

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San Silvestro I Papa – dal 31/01/314 al 31/12/335

dal sito: 

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San Silvestro I Papa – dal 31/01/314 al 31/12/335

Etimologia: Silvestro = abitatore delle selve, uomo dei boschi, selvaggio, dal latino

Martirologio Romano: San Silvestro I, papa, che per molti anni resse con saggezza la Chiesa, nel tempo in cui l’imperatore Costantino costruì le venerande basiliche e il Concilio di Nicea acclamò Cristo Figlio di Dio. In questo giorno il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero di Priscilla.

Èil primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori Costantino e Licinio hanno dato piena libertà di culto ai cristiani, essendo Papa l’africano Milziade, che è morto l’anno dopo. Gli succede il prete romano Silvestro. A lui Costantino dona come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di San Giovanni, e costruisce la prima basilica di San Pietro.
In pace con l’autorità civile, ma non tra di loro: così sono i cristiani del tempo. Il lungo pontificato di Silvestro (ben 21 anni) è infatti tribolato dalle controversie disciplinari e teologiche, e l’autorità ordinaria della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese, diffuse ormai intorno all’intero Mediterraneo, non è ancora compiutamente precisata.
Costantino, poi, interviene nelle controversie religiose (o i vescovi e i fedeli lo fanno intervenire) non tanto per « abbassare » Silvestro, ma piuttosto per dare tranquillità all’Impero. (Tanto più che lui non è cristiano, all’epoca; e infondata è la voce secondo cui l’avrebbe battezzato Silvestro).
Costantino indice nel 314 il Concilio occidentale di Arles, in Gallia, sulla questione donatista (i comportamenti dei cristiani durante le persecuzione di Diocleziano). E sempre lui, nel 325, indice il primo Concilio ecumenico a Nicea, dove si approva il Credo che contro le dottrine di Ario riafferma la divinità di Gesù Cristo («Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre»).
Papa Silvestro non ha alcun modo di intervenire nei dibattiti: gli vengono solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. E, insomma, ci appare sbiadito, non per colpa sua (e nemmeno tutta di Costantino); è come schiacciato dagli avvenimenti. Ma pure deve aver colpito i suoi contemporanei, meglio informati di noi: tant’è che, appena morto, viene subito onorato pubblicamente come « Confessore ».Anzi, è tra i primi a ricevere questo titolo, attribuito dal IV secolo in poi a chi, pur senza martirio, ha trascorso una vita sacrificata a Cristo.
Silvestro è un Papa anche sfortunato con la storia, e senza sua colpa: per alcuni secoli, infatti, è stato creduto autentico un documento, detto « donazione costantiniana », con cui l’imperatore donava a Silvestro e ai suoi successori la città di Roma e alcune province italiane; un documento già dubbio nel X secolo e riconosciuto del tutto falso nel XV.
Un anno dopo la sua morte, a papa Silvestro era già dedicata una festa al 31 dicembre; mentre in Oriente lo si ricorda il 2 gennaio.


Autore: Domenico Agasso

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« E il Verbo si fece carne »

du site:

http://levangileauquotidien.org/

John Henry Newman (1801-1890), sacerdote, fondatore di una comunità religiosa, teologo
PPS, t. 2, n° 3

« E il Verbo si fece carne »

Il Verbo era, fin dal principio, il Figlio Unigenito dal Padre. Prima che i mondi fossero creati, prima anche che fosse il tempo, egli era, nel seno del Padre eterno, Dio da Dio e Luce da Luce, supremamente benedetto nella conoscenza che aveva del Padre e nella conoscenza che il Padre aveva di lui, ricevendo da lui ogni perfezione divina, essendo sempre una cosa sola con colui che lo aveva generato. Come sta scritto all’inizio del Vangelo: « In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio »…

In verità egli avrebbe potuto, dopo la caduta dell’uomo, dimorare nella gloria che aveva insieme con il Padre. Ma questo amore insondable che aveva mostrato all’origine della nostra creazione, insoddisfatto al vedere la sua opera corrotta, lo ha fatto scendere dal seno di suo Padre per compiere la sua volontà e riparare il male causato dal peccato. Con un’indulgenza mirabile, è venuto, non più rivestito di potenza bensì di debolezza, in veste di servo, sotto l’apparenza dell’uomo decaduto nell’intento di risollevare il suo disegno. Perciò si è umiliato, sopportando tutte le infermità della nostra natura facendosi simile alla nostra carne peccatrice, simile al peccatore a eccezione del peccato, puro da ogni colpa ma sottomesso ad ogni tentazione, e alla fine « obbediente fino alla morte e alla morte di croce » (Fil 2,8).

Così il Figlio di Dio è divenuto Figlio dell’uomo – mortale, ma non peccatore; erede delle nostre infermità, non della nostra colpa; germoglio dell’antica stirpe, ma « principe della nuova creazione di Dio » (Ap 3,14). Maria, sua madre,… ha dato una natura creata a colui che era il suo Creatore. È venuto infatti in questo mondo, non sulle nubi nel cielo, bensì nascendo quaggiù, nascendo da donna; lui, figlio di Maria, e lei, madre di Dio… Egli era veramente Dio e uomo, pur essendo una sola persona…, un solo Cristo.

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