Archive pour le 15 décembre, 2007

l’albero di Natale

l'albero di Natale dans Natale 2007 -  Epifania 2008 ChristmasTree
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Publié dans:Natale 2007 - Epifania 2008 |on 15 décembre, 2007 |Pas de commentaires »

19/12/2004 : Il Papa: l’albero di Natale insegni a “donare” se stessi

ho trovato questo articolo del 19/12/2004, dal sito: 

 

http://www.asianews.it/index.php?art=2144&l=it

 

  

Il Papa: l’albero di Natale insegni a “donare” se stessi
Un affettuoso saluto a 32 ragazzi superstiti della scuola di Beslan.

 

Città del Vaticano (AsiaNews) – Se il presepe è la raffigurazione della nascita di Gesù, l’albero di Natale, che durante l’inverno non muore, rimanda a Cristo, « albero della vita » e, per il fatto di avere ai suoi piedi i doni diviene simbolo del supremo dono di Dio all’umanità. Il Papa, che domenica scorsa, prima dell’Angelus, aveva parlato del presepe, oggi ha dedicato la riflessione prima della preghiera mariana all’albero di Natale, anch’esso simbolo di questi giorni di festa, con una sottolineatura al « senso » del dono. 

« Il messaggio dell’albero di Natale è pertanto che la vita resta « sempre verde » se si fa dono: non tanto di cose materiali, ma di sé stessi: nell’amicizia e nell’affetto sincero, nell’aiuto fraterno e nel perdono, nel tempo condiviso e nell’ascolto reciproco ». E simbolico, in tal senso, è stato il saluto affettuoso che, dopo l’Angelus, il Papa ha rivolto ad un gruppo di ragazzi di Beslan. « Con grande affetto – ha detto – accolgo i bambini e ragazzi di Beslan, ospiti con alcuni familiari dei Carmelitani Scalzi di Trento. Carissimi, il bene che state ricevendo da tanti amici vi aiuti a superare le ferite della terribile esperienza passata ». 

« La festa del Natale, forse la più cara alla tradizione popolare, – aveva detto Giovanni Paolo II, apparso in buone condizioni ai 20.000 fedeli presenti in Piazza San Pietro, accanto al grande albero di Natale, già addobbato ed al presepe ancora in allestimento – è ricchissima di simboli, legati alle diverse culture. Tra tutti, il più importante è certamente il presepe, come ho avuto modo di sottolineare domenica scorsa. Accanto al presepe, come in questa Piazza San Pietro, troviamo il tradizionale « albero di Natale ». Un’usanza anch’essa antica, che esalta il valore della vita perché nella stagione invernale, l’abete sempre verde diviene segno della vita che non muore. Di solito sull’albero addobbato e ai suoi piedi vengono posti i doni natalizi. Il simbolo diventa così eloquente anche in senso tipicamente cristiano: richiama alla mente l’ »albero della vita » (cfr Gn 2,9), figura di Cristo, supremo dono di Dio all’umanità ». 

« Il messaggio dell’albero di Natale è pertanto che la vita resta « sempre verde » se si fa dono: non tanto di cose materiali, ma di sé stessi: nell’amicizia e nell’affetto sincero, nell’aiuto fraterno e nel perdono, nel tempo condiviso e nell’ascolto reciproco. Ci aiuti Maria a vivere il Natale come occasione per assaporare la gioia di donare noi stessi ai fratelli, specialmente ai più bisognosi ». 

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queste due dolci caprette desiderano farvi compagnia oggi e domani

queste due dolci caprette desiderano farvi compagnia oggi e domani  dans immagini buon...notte, giorno goats.couple.animals

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« Io vi dico: Elia è già venuto »

Sant’Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, III, 10-11 ; SC 34

« Io vi dico: Elia è già venuto »

Riguardo a Giovanni Battista, leggiamo nel vangelo di Luca: « Egli sarà grande davanti al Signore e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per preparare al Signore un popolo ben disposto » (Lc 1,15s). Per chi dunque ha preparato un popolo, e davanti a quale Signore egli è stato grande? Senz’alcun dubbio davanti a colui che ha detto di Giovanni che aveva qualcosa di « più di un profeta » e che « tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista » (Mt 11, 9.11). Infatti Giovanni preparava un popolo, preannunciando ai suoi compagni di schiavitù la venuta del Signore, predicando loro la conversione, affinché, quando il Signore sarebbe venuto, fossero nello stato di ricevere il suo perdono, e tornassero a colui dal quale si erano allontanati con i loro peccati e le loro trasgressioni… Per questo, riportandoli al loro Signore, Giovanni preparava al Signore un popolo ben disposto, con lo spirito a la forza di Elia…

Giovanni l’evangelista ci dice: « Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone, per rendere testimonianza alla luce. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce » (Lc 16-8). Questo precursore, Giovanni Battista, che rendeva testimonianza alla luce, è stato mandato senz’alcun dubbio da Dio che… aveva promesso per bocca dei profeti di mandare il suo messaggero a preparare la via davanti a suo Figlio (Ml 3,1; Mc 1,2), cioè per rendere testimonianza alla luce con lo spirito e la potenza di Elia… Proprio perché Giovanni è testimone, il Signore dice che è più di un profeta. Tutti gli altri profeti hanno annunziato la venuta della luce del Padre e hanno desiderato essere ritenuti degni di vedere colui che predicavano. Giovanni ha predicato come loro, ma l’ha visto presente, l’ha designato e ha persuaso molti a credere in lui, cosicché ha tenuto nel contempo il posto di un profeta e quello di un apostolo. Per questo Cristo dice di lui che era « più di un profeta ».

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