Andare verso gli altri, come il Signore viene a noi
Sant’Ambrogio (circa 340-397), vescovo di Milano e dottore della Chiesa
La Penitenza, I, 1 ; SC 179, 53
Andare verso gli altri, come il Signore viene a noi
La mitezza, indubbiamente, è la virtù che eccelle su tutte… E’ la sola, inoltre, che, emula del dono divino della redenzione universale, ha esteso i confini della Chiesa, frutto del sangue del Signore… Chi infatti, si propone di correggere i difetti della fragilità umana deve sorreggere e, in qualche modo, soppesare sulle sue spalle la debolezza stessa, non già disfarsene. Il pastore, quello ben noto del Vangelo, non ha abbandonato la pecora stanca, ma se l’è messa in spalla (Lc 15,5)… La dolcezza ha il compito, appunto, di lenire la giustizia. Con quale animo, infatti, si potrebbe sottoporre alle tue cure chi hai in antipatia ed è convinto che sarà non già oggetto di pietà, bensì di disprezzo da parte del suo medico?
Gesù ha avuto misericordia di noi non per allontanarci, ma per chiamarci a sé. E’ venuto mite, umile. Ha detto: « Venite a me voi tutti che siete affaticati e io vi ristorerò ». Il Signore, dunque, guarisce senza eccezioni, senza riserve. A ragione, ha scelto discepoli che, interpreti del suo volere, raccogliessero e non tenessero lontano il popolo di Dio.

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