Il presepio a Roma e « a casa mia »
( ho provato a scrivere i presepi di Natale a Roma e a casa, ma non so se riesco ad esprimere quello che vedo e quello che sento)
il presepio a Roma è una tradizione che continua nonostante che sono entrate le tradizioni del Nord Europa e degli Stati Uniti, ossia, soprattutto l’albero di Natale, Babbo Natale, perlomeno a Roma è solo un persona che si veste da Babbo Natale per far affluire la gente in negozi piazze o altri luoghi di ritrovo, ossia non è entrato veramente nel Natale come invece l’albero;
Il presepio a Roma – abbiamo sotto l’occhi quello napoletano ricco di personaggi, anche piccole immagini di persone viventi o amate, per esempio Giovanni Paolo II- a Roma no, si fa un presepio che rispecchi il racconto del Vangelo: una capanna, Maria e Giuseppe, una mangiatoia, l’asino e il bue, gli angeli i pastori, le pecore, (qualche cantina o negozio di stile ’800 con il vino o altri cibi in vendita, ma non molti) e, naturalmente i Re Magi che si mettono sotto Natale un poco lontano dalla grotta e si avvicinano sotto l’epifania;
si costruisce, in genere, o una grotta o una casetta aperta davanti in legno, una finestrella dietro o di fianco, una luce del tipo delle lucerne antiche o medioevali; qualcuno di buona volontà costruisce degli attrezzi da falegname, una specie di cantina con riserva di vari oggetti, ossia quello che può esserci in una casa povera « e antica »;
questo è il presepe più classico, poi ci sono quelli che realizzano il presepio collocando la Sacra Famiglia in un angolo della città i Roma, soprattutto tra gli antichi ruderi della città, in alcuni angoli più belli ed adatti, questi sono i presepi, diciamo così d’autore e c’è a Roma un’organizzazione che segue questi presepi più elaborati e premia il più bello, mio zio, che ora è morto faceva uno di questi presepi, collocando i personaggi in una o in un’altra piazza di Roma, cioè si può fare anche in una Piazza di Roma;
ci sono anche dei presepi costruiti – da chi lo sa fare e conosce le tradizioni – in una casa ebraica antica con i simboli ebraici, ce ne è uno fatto molto bene in una chiesa vicino a Piazza Navona, uno di questi giorni faccio qualche fotografia;
a me, personalmente, anche se belli esteticamente, questi presepi non piacciono poi molti perché perdono, secondo me, il senso evangelico, sono belli da vedere, ma non ci vai a pregare davanti come invece si fa per gli altri dove ci sono solo i personaggi del Vangelo di Luca;
stamattina sono andata a messa a San Giovanni in Laterano, hanno già fatto il presepio, è bello, grande come un angolo di una cappella – che a San Giovanni sono grandi – non molto alto, con i personaggi essenziali che ho citato prima e l’aggiunta come di un angolo dove delle persone sono ad un tavolo, botti di vino, uno di questi giorni faccio qualche fotografia e ve la faccio vedere;
io quando ero piccola (e giovane) facevo il presepio come lo fanno molti, come piace alle famiglie, carta che assomiglia alla roccia per una grotta, cielo di carta lucida azzurra con le stelle (troppe per essere reali, magari al tempo di Gesù si vedevano, a Roma con le luci della città non si vedono più le stelle se non le più grandi), ci si possono mettere anche altri animali, ma quelli da cortile come le galline, ma soprattutto tanti pecore, i pastori nelle varie posizioni, con delle luci in mano, donne con brocche d’acqua, una realtà come di un paese di altri tempi che molti di noi non hanno mai conosciuto;
una volta, ero piccola feci una grotta, con la carta roccia, tutta con stalattiti e stalagmiti, mi sembrava tanto bella, poi arrivò un adulto, uno di quelli che non amano i bambini presumo, e me lo disprezzò, me lo ricorderò sempre;
ora facciamo un presepio solo con Maria, Giuseppe, il bambinello, il bue e l’asino, i personaggi, le piccole statuine sono piuttosto belle non hanno bisogno di altro, ci mettiamo della stoffa colorata sabbia come pavimento e qualcosa che ricorda una tenda, ed un fondo celeste o azzurro, ma forse se quest’anno facciamo la grotta con la carta come si faceva una volta;