« Se io scaccio i demoni con i dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio »
Sant’Ireneo di Lione (circa130-circa 208), vescovo, teologo e martire
Contro le eresie, V,5,2 ; SC 153, 63
« Se io scaccio i demoni con i dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio »
Enoch, per essere stato gradito a Dio, è stato preso in cielo nel suo corpo, prefigurando l’elevazione dei giusti. Anche Elia è stato rapito tale quale si trovava nella sostanza della sua carne creata (2 Re 2,11), profetizzando così il rapimento degli uomini spirituali. Il loro corpo non ha fatto in nulla ostacolo a tale elevazione, a tale rapimento. Dalle stesse mani con le quali erano stati plasmati all’origine (Gen 2,7), essi sono stati elevati e rapiti. Infatti, in Adamo, le mani di Dio si erano abituate a dirigere, a tenere e a portare l’opera da esse plasmata, a trasportarla e a collocarla dove volevano. Dove dunque è stato collocato il primo uomo? Nel paradiso senza alcun dubbio, secondo ciò che dice la Scrittura: « Poi il Signore piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato » (v.8). E da questo luogo egli è stato scacciato in questo mondo, per aver disobbedito…
Qualcuno ritiene forse impossibile che degli uomini possano vivere tanto tempo quanto i primi patriarchi?… O crede forse che quando Elia è stato rapito nella sua carne, la sua carne è stata consumata sul carro di fuoco? Consideri dunque che Giona, dopo esser stato precipitato nel profondo del mare e inghiottito nel ventre del pesce, è stato rigettato sano e salvo sull’asciutto per ordine di Dio (Gn 2,11). Anania, Misaele e Azaria, gettati nella fornace con il fuoco acceso sette volte più del solito, non hanno provato alcun male e neppure l’odore del fuoco era penetrato in essi (Dn 3,27). Se la mano di Dio li ha assistiti e ha adempiuto in loro cose straordinarie e impossibili alla natura umana, perché stupirti se, in coloro che sono stati elevati, questa stessa mano abbia anche realizzato una cosa straordinaria, operando la volontà del Padre? Ora questa mano, è il Figlio di Dio (cfr. Dn 3,25).

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