AVVELENATO DA UNO SCONOSCIUTO NEL PARCO D’ABRUZZO
dal sito on line del giornale « Avvenire »
AVVELENATO DA UNO SCONOSCIUTO NEL PARCO D’ABRUZZO
La morte annunciata di Bernardo, orso vittima della stupidità umana
GIOVANNI RUGGIERO
B ernardo era il nostro orso Yoghi; il Parco nazionale dell’Abruzzo è il nostro Yellowstone. Bernardo era più piccolo dell’orso americano, e più piccolo è questo polmone verde della Marsica. Bernardo aveva però tanti amici in questo fazzoletto di bosco. Amici che, ogni anno ad agosto, si ritrovavano là dove i rumori dei grandi assi viari non arrivano e dove regna la pace, sperando proprio che Bernardo si facesse vedere e, perché no, anche fotografare. L’orso Bernardo è stato avvelenato, e con lui sono morti un esemplare femmina in età riproduttiva e un altro orsetto più giovane che non hanno nome, perché non li hanno mai censiti. La femmina poteva essere Cindy, l’innamorata di Yoghi, e il più piccolo l’amico Bubu, come gli orsi disegnati da Hanna e Barbera. A Bernardo piacevano i polli, e ogni tanto, uscendo dal fitto dei boschi, se ne procurava qualcuno. Un orso dal comportamento ‘deviato’, ma non per colpa sua. I polli sono stati usati dagli uomini come esche olfattive per attirare i plantigradi e censirli. A Bernardo sono piaciuti e, quando poteva, andava a rubarli agli uomini.
Bernardo fu catturato la prima volta nel luglio del 2002 per applicargli un radiocollare così da poterlo seguire. Luglio è dunque il suo compleanno, e i suoi amici, pur di tenerlo lontano dai pollai della Marsica, specie quelli di Gioia e San Sebastiano dei Marsi, s’erano inventati di tutto: una ‘mela per Bernardo’, ad esempio, per spingerlo a ritornare nel proprio habitat e a cibarsi di cose a lui più naturali.
C’è stata una grande e comprensibile indignazione per l’uccisione dei tre animali che, per molti aspetti, si temeva. Anche per gli orsi le morti possono essere annunciate. Scrivevano nel loro sito gli ‘Amici dell’orso Bernardo’: «C’è però chi è stanco dei ripetuti danni subiti dai pollai. Un segnale di insofferenza che potrebbe incrinare quell’atavico rapporto di rispetto (a distanza) tra il plantigrado e la gente del posto». Così è stato. Gli uomini, quando vogliono, sanno essere stupidi, e ci riescono benissimo. Chi ha avvelenato Bernardo e i due compagni del branco, che nella Marsica si fa sempre più esiguo, è stato indicato come delinquente e criminale. Invece no. È solo uno stupido che, a differenza del delinquente capace di redimersi, non ha nessuna possibilità di uscire dalla propria stupidità. Su di lui è stata messa anche una taglia di 10mila euro, mentre c’è chi chiede di inasprire quell’articolo del codice penale che punisce, con la reclusione da tre a diciotto mesi chi, «per crudeltà e senza necessità», cagiona la morte di un animale.
Per la Marsica, l’uccisione dei tre orsi è un fatto grave, perché riduce di molto la possibilità di questi animali di riprodursi, ma è un episodio che offende tutti quelli che hanno nel cuore e nella mente il sacro rispetto del Creato. L’ambientalismo e l’animalismo, gli stessi che non sono capaci di indignarsi tanto quando la stupidità e la crudeltà umana si rivolgono contro gli altri uomini, in questa vicenda c’entrano poco. Chi ha ucciso il nostro Yoghi offende quanti rispettano la natura, come uomini, perché ne fanno parte. Nessuno è insorto quando l’allarme era già grave. Questi ‘amici dell’orso’ annoveravano tra i pericoli per gli animali la frammentazione dell’habitat, lo stato sanitario, i conflitti con le attività umane e la scarsa sensibilizzazione e informazione. Poteva succedere, dunque, che uccidessero Yoghi nel nostro Yellowstone. Ed è successo.

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