MCCALL SMITH: LA MIA DETECTIVE AFRICANA

dal sito on line del giornale « Avvenire »

MCCALL SMITH: LA MIA DETECTIVE AFRICANA


Lo scrittore inglese nato nello Zimbabwe spiega perché la protagonista della sua fortunata serie di gialli piace così tanto: «È un’investigatrice ottima, ma sa che non si può risolvere tutto» 

Mrs Marple color ebano 

La proprietaria della «Ladies’ Detective Agency» dimostra che in Botswana esiste una parte sana del continente, dove vivono persone che conoscono il valore cristiano del perdono, la tolleranza, e non cedono alla tentazione della rabbia, anche nella povertà 

Di Laura Silvia Battaglia  

La sua Mma Ramotswe è una sorta di Miss Marple africana. Ma, della creatura in giallo, diventata famosa come alter ego della romanziera Agatha Christie, questa signora dai nervi saldi possiede solo la voglia di scovare la verità, al di là delle apparenze. Perché Precious Ramotswe, protagonista di una delle serie più fortunate della giallistica mondiale, firmata da Alexander McCall Smith, è più che una detective. È una signora incline al buon senso e al perdono ma a cui per prima capitano una serie di guai: per farvi fronte lei sa che più che la giustizia può la misericordia e più che la verità – a volte, anche se costa ammetterlo – può il mistero. Il suo creatore, ex docente di Medicina legale all’Università di Edimburgo (ma suona anche in un’orchestra amatoriale e si dice cucini da dio, pur se il suo vero divertimento è, come ci confessa, la scrittura), – ambienta queste amabili storie in Botswana. L’ultima della serie, appena uscita in Italia per Guanda (Un gruppo di allegre signore), ruota intorno a un enigma la cui chiave di volta è una zucca gialla e introduce una rivoluzione copernicana nella storia della Ladies’ Detective Agency di Gaborone: da oggi in poi, chi lavorerà per Precious Ramotswe, nelle pause dall’impiego non sarà più costretto a bere il tè rosso. Il tè, in queste storie, è quasi un calumet della pace: una cosa insolita, come insolita è questa narrazione rispetto alle molte altre sull’Africa.
«L’Africa che descrivo – confida l’autore – è un’Africa pacificata, molto lontana da quella di cui ogni tanto si occupa la stampa. Eppure esiste. È un vero peccato che ci si occupi solo di ciò che non funziona e il mio desiderio è restituire verità all’Africa buona».
La sua infanzia è stata vissuta in Zimbawe. Quanto è cambiato questo Paese da quando lei lo ha conosciuto per la prima volta?
«Moltissimo, credo. Sfortunatamente sono lontano da questo paese da moltissimi anni: non so più come sia, davvero».
Vale anche per il Botswana, come effetto della glo balizzazione, la perdita di alcuni valori tradizionali? È una situazione che ben si denuncia nell’ultimo libro della serie, quando Mma Ramotswe lamenta di vedere che i giornali descrivono gli individui sempre meno come persone e sempre più come consumatori.
«Ogni parte del mondo è soggetta alla pressione della globalizzazione e stiamo perdendo il senso del locale per il globale. Il Botswana non è esente da questo processo».
Nello stesso libro si dice: « Una vita senza storie da raccontare non è una vita e sono le storie a legarci gli uni agli altri ». In che modo e con quale intensità uno scrittore si lega alle proprie storie e ai propri personaggi? Lo fa fino al punto di non riuscire ad abbandonarli? Questo è l’ennesimo romanzo della serie dedicato a Precious Ramotswe.
«La mia lunga frequentazione con Mma Ramotswe e con i suoi amici suggerisce che io abbia un debole per questi personaggi. Ma credo che questa forma di fedeltà e di lunga amicizia sia una cosa positiva, in un mondo dominato dall’estraneità dei rapporti e dalla fretta. Gli uomini siamo abitudinari, ci affezioniano alle cose. Con le scarpe, ad esempio: se hai camminato tanto con un paio ai piedi, diventano vecchie amiche, non riesci a lasciarle. Mentre le nuove, non sempre ci stanno comode. Così è per me con i miei racconti e con le mie tre serie (le altre due sono 44 Scotland Streete Isabel Dalhousie, di cui, in ottobre, uscirà per Guanda l’ultimo episodio, Il piacere sottile della pioggia, n.d.r.). Credo che gli italiani in questo mi possiate capire: voi conoscete l’importanza della frequentazione e dell’amicizia coltivata nel tempo».
Nel mondo di Mma Ramotswe sembrano vigere, e alla fine trionfare, dei valori che si possono definire cristiani: il perdono e la tolleranza, l’amore che ci redime dalla sofferenza e dal dolore, il senso dell’attesa, lo sforzo di non cadere nella tentazione della rabbia. Era suo desiderio creare un personaggio che con i suoi comportamenti rendesse più avvicinabile l’ese rcizio di una morale?
«Non è stata una cosa preventivata. Ho solo deciso di creare un personaggio simile alle persone che si possono incontrare in Botswana e Mma Ramotswe ne è il risultato. È successo che nel momento in cui avevo deciso di descriverla, lei si fosse presentata con questi valori. Ho solo riportato ciò che ho « visto »».
C’è un passaggio nel suo libro in cui ci si interroga sul rapporto tra verità e coscienza a proposito dei sacerdoti. Si tratta di un tema delicato e quanto mai attuale…
«Sì, i sacerdoti combattono battaglie morali, e più di una battaglia, credo, anche con loro stessi. Ma chi, pur non essendo prete, non lo fa?»
Si inquadra nell’ottica precedente la riflessione sul mistero? Mma Ramotswe è una donna che sa risolvere tutto. Eppure sembra che lei, McCall Smith, ci tenga a sottolineare che non tutto si può risolvere.
«La vita è incerta e spesso un po’ oscura. Noi cerchiamo di farci strada in questo buio per come possiamo. Mma Ramotswe sa che spesso non ci sono soluzioni: lei semplicemente cerca la soluzione migliore nelle cose difficili e scomode».
C’è un mistero irrisolto nella sua vita di scrittore che affiderebbe con fiducia alla sua Miss Marple africana?
«Che faccenda intrigante! Mah, a dire il vero non saprei. Ma ci penserò, mai dire mai». 

 

Vous pouvez laisser une réponse.

Laisser un commentaire

PUERI CANTORES SACRE' ... |
FIER D'ÊTRE CHRETIEN EN 2010 |
Annonce des évènements à ve... |
Unblog.fr | Annuaire | Signaler un abus | Vie et Bible
| Free Life
| elmuslima31