Il segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, torna sul discorso di Ratisbona In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung riapre il caso: Ratzinger profetico

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Il segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, torna sul discorso di Ratisbona
In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung riapre il caso: Ratzinger profetico 

« L’Islam rischio per l’Europa
un errore non contrastarlo » 

di MARCO POLITI 

Padre Georg Gänswein con papa Benedetto XVI 

ROMA – Guai a ignorare per ingenuità i tentativi di islamizzare l’Europa! L’intervento sull’Islam di papa Ratzinger a Ratisbona è stato « profetico ». Parola di don Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI che in un’intervista a tutto campo al biografo ratzingeriano Peter Seewald rilancia l’allarme nei confronti dell’espansione musulmana. « I tentativi di islamizzare l’Occidente non si possono negare – afferma don Georg sul magazine della Sueddeutsche Zeitung di Monaco di Baviera – ed un falso rispetto non deve far ignorare il pericolo connesso per l’identità dell’Europa ». Secondo il prelato, di cui in Italia si dimentica spesso che è stato docente negli atenei pontifici, e che riflette fedelmente le idee del pontefice, « la parte cattolica vede molto chiaramente (questo pericolo) e lo dice anche ». Il discorso di Ratisbona, aggiunge, « dovrebbe servire a contrastare una certa ingenuità ».

A Ratisbona nel settembre 2006 papa Ratzinger sollevò una tempesta internazionale perché aprì il suo discorso con una citazione di un imperatore medievale bizantino, secondo cui Maometto non aveva portato nulla di « buono e umano » perché esortava a diffondere la fede con la spada. Ratzinger pronunciò la citazione senza distanziarsi e ci vollero scuse vaticane a ripetizione e un’edizione aggiornata del discorso per ristabilire rapporti normali con il mondo islamico. In parecchi ambienti l’intervento però piacque. Kissinger ha confessato a Repubblica di apprezzarlo molto.

Don Georg sottolinea che non esiste « un » Islam e nemmeno un’ »istanza impegnativa e vincolante per tutti i musulmani ». Sotto il concetto di Islam, spiega, ci sono molte correnti, anche nemiche tra di loro, che arrivano « fino agli estremisti che si richiamano nella loro azione al Corano e scendono in campo con il fucile ». In ogni caso
la Santa Sede cerca di tessere contatti e colloqui attraverso il Consiglio per il dialogo interreligioso.

 


L’intervista descrive l’agenda principale di Benedetto XVI: rafforzare la fede, rilanciare la « questione Dio », il confronto con le forme diverse di relativismo, il dialogo con l’Islam, il rafforzamento dell’identità cristiana. « L’Europa non può vivere se le si tagliano le radici cristiane, perché così le si toglie l’anima ». Egualmente all’ordine del giorno è la conduzione del dialogo con le Chiese ortodosse specialmente perché hanno la « successione apostolica » e quindi i loro ministeri episcopali e sacerdotali sono validi, mentre hanno anche i sette sacramenti come
la Chiesa cattolica. Non mancano nel colloquio annotazioni più personali. Nel suo appartamento c’è a sua disposizione una cyclette. Quando in conclave apprese che era stato eletto – rivela don Georg – « diventò bianco com’è ora la sua veste ». Esposto ai media per il suo bel fisico, don Georg non respinge nemmeno la domanda più impertinente.
Riceve lettere d’amore? « Di tanto in tanto ».

(27 luglio 2007

  

Publié dans : Approfondimenti |le 2 août, 2007 |Pas de Commentaires »

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