Archive pour le 2 août, 2007

buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno ALPINIA_PURPURATA_PINK

Alpinia purpurata

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« Non fece molti miracoli a causa della loro incredulità »

Sant’Ilario di Poitiers (circa 315-367), vescovo, dottore della Chiesa
Sulla Trinità, 12, preghiera finale

« Non fece molti miracoli a causa della loro incredulità »

Serba incontaminata, ti prego, Padre, la santità della mia fede e, fino alla dipartita della mia anima, concedimi di udire questa voce della mia coscienza. Fa’ che io mi mantenga sempre fedele alla verità che ho professato nel Simbolo della mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Fa’ che io adori te, nostro Padre, e insieme con te il Figlio tuo; che io meriti il tuo Spirito Santo, il quale procede da te mediante il tuo Unigenito.

Infatti io ho un valido testimone alla mia fede: egli dice « Padre, tutte le cose mie sono tue e le tue mie » (Gv 17,10). Questo testimone è il mio Signore Gesù Cristo, che abita in te, procede da te e con te è Dio eternamente: egli è benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

Gesù, l’uomo che appartiene al mondo

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Simeone il Nuovo Teologo: Vieni Luce Vera

dal sito: 

http://www.gregoriopalamas.it/Preghiere.htm

 

Vieni, luce vera

Vieni, eterna vita

Vieni, mistero nascosto

Vieni, tesoro ineffabile

Vieni, realtà indicibile

Vieni, persona incomprensibile

Vieni, esultanza perenne

Vieni, verace attesa di quanti saranno salvati

Vieni, il rialzarsi di chi giace

Vieni, risurrezione dei morti

Vieni, o potente, che ogni cosa sempre compi, muti e trasformi con il solo volere

Vieni, invisibile e del tutto intangibile e impalpabile

Vieni, tu che sempre rimani immobile, e ad ogni istante tutto ti muovi e vieni a noi che giacciamo nell’Ade, tu che sei al di sopra di tutti i cieli

Vieni, nome desiderato e celebrato, ma del tutto impossibile a essere detto da parte nostra chi egli sia o a essere conosciuto quale e quanto sia

Vieni, gioia eterna

Vieni, corona immarcescibile

Vieni, porpora del grande Dio e Re nostro

Vieni, cintura cristallina e di pietre preziose

Vieni, calzare inaccessibile

Vieni, vera destra regale purpurea e sovrana

Vieni, tu che ha bramato e brama la mia misera anima

Vieni, solo a chi è solo – poiché io sono solo, come vedi

Vieni, tu che mi hai separato da tutto e mi hai reso solo sulla terra

Vieni, tu che sei divenuto in me desiderio e hai fatto che ti desiderassi, o del tutto inaccessibile

Vieni, mio respiro e mia vita

Vieni, consolazione della mia povera anima

Vieni, gioia e gloria e delizia senza fine.

(S. Simeone il Nuovo Teologo « Inni e Preghiere » – invocazione allo Spirito Santo)

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Nel cuore di Francesco – Assisi casa del perdono

da sito on line del giornale « Avvenire »: 

Nel cuore di Francesco – Assisi casa del perdono 

Oggi la festa che ricorda la notte del 1216 in cui mentre pregava nella chiesa della Porziuncola, il santo fu «visitato» dal Signore e dalla Vergine Maria 

Da Assisi Romano Carloni  

Nell’anno che ricorda l’800° anniversario della conversione di Francesco, il Perdono di Assisi assume ancora più significato anche perché cade a poco distanza della visita di Benedetto XVI nei luoghi della tradizione francescana. «Il Perdono è nato dal cuore di Francesco, un grande tuffo sanante e salvante – sottolinea monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino – e si colloca in un anno in cui la visita del Pontefice ha ricordato la scelta radicale del santo». La richiesta per l’indulgenza per tutti i peccati per
la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli si spiega solamente con lo spirito particolare di Francesco, considerato che un tempo veniva concessa solo attraverso il pellegrinaggio nei luoghi storici della cristianità (Roma,
la Terra Santa, Santiago di Compostela). La tradizione fa risalire il tutto alla notte del 1216. Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una fortissima luce e Francesco vide l’altare rivestito di luce e alla sua destra
la Sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore. Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: «Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore – ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia questa indulgenza» E Francesco si presentò subito dal Pontefice, Onorio III, che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche dif ficoltà – i cardinali ritenevano che questa concessione avrebbe arrecato danno a quella di Terra Santa e a quella degli apostoli Pietro e Paolo – dette la sua approvazione. Poi disse: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?». Francesco scattando rispose: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: «Come non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere
la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni». E qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso». Nel tempo l’indulgenza ha mantenuto la sua identità anche se è cambiato qualcosa nella sua durata. Ora è riservata a tutte le chiese francescane e parrocchiali, dal mezzogiorno del 1° agosto fino al giorno successivo, proprio in onore della chiesa della Porziuncola. A Santa Maria degli Angeli l’indulgenza plenaria può essere invece acquisita quotidianamente e Francesco la volle così, quindi nella forma più estesa, perché rimette ogni pena temporale se chi la chiede è realmente pentito e lontano dal male. I pellegrini, che un tempo provenivano per lo più dall’Abruzzo, «passano» sotto la porta della piccola chiesa, custodita nella Basilica, per ottenere la grazia, frutto di pace interiore con Dio e con se stessi. La solennità del Perdono apertasi ieri, vive oggi il suo momento più atteso (alle 11) con la solenne celebrazione presieduta dal cardinale Attilio Nicora, legato pontificio per basilica patriarcale della Porziuncola. Seguirà la supplica alla Madonna degli Angeli e il canto dei pellegrini. Nel pomeriggio è previsto l’arrivo alla Porziuncola della XXVI marcia francescana «Illumina le tenebre del cuor mio» con la presenza di tanti giovani, con un forte collegamento ideale con i coetanei che avevano accolto Papa Ratzinger il 17 giugno scorso. 

 

Publié dans:Approfondimenti, Santi |on 2 août, 2007 |Pas de commentaires »

Il segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, torna sul discorso di Ratisbona In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung riapre il caso: Ratzinger profetico

du site: 

http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/esteri/benedettoxvi-15/intervista-segretario/intervista-segretario.html 

Il segretario del Papa, Padre Georg Gänswein, torna sul discorso di Ratisbona
In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung riapre il caso: Ratzinger profetico 

« L’Islam rischio per l’Europa
un errore non contrastarlo » 

di MARCO POLITI 

Padre Georg Gänswein con papa Benedetto XVI 

ROMA – Guai a ignorare per ingenuità i tentativi di islamizzare l’Europa! L’intervento sull’Islam di papa Ratzinger a Ratisbona è stato « profetico ». Parola di don Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI che in un’intervista a tutto campo al biografo ratzingeriano Peter Seewald rilancia l’allarme nei confronti dell’espansione musulmana. « I tentativi di islamizzare l’Occidente non si possono negare – afferma don Georg sul magazine della Sueddeutsche Zeitung di Monaco di Baviera – ed un falso rispetto non deve far ignorare il pericolo connesso per l’identità dell’Europa ». Secondo il prelato, di cui in Italia si dimentica spesso che è stato docente negli atenei pontifici, e che riflette fedelmente le idee del pontefice, « la parte cattolica vede molto chiaramente (questo pericolo) e lo dice anche ». Il discorso di Ratisbona, aggiunge, « dovrebbe servire a contrastare una certa ingenuità ».

A Ratisbona nel settembre 2006 papa Ratzinger sollevò una tempesta internazionale perché aprì il suo discorso con una citazione di un imperatore medievale bizantino, secondo cui Maometto non aveva portato nulla di « buono e umano » perché esortava a diffondere la fede con la spada. Ratzinger pronunciò la citazione senza distanziarsi e ci vollero scuse vaticane a ripetizione e un’edizione aggiornata del discorso per ristabilire rapporti normali con il mondo islamico. In parecchi ambienti l’intervento però piacque. Kissinger ha confessato a Repubblica di apprezzarlo molto.

Don Georg sottolinea che non esiste « un » Islam e nemmeno un’ »istanza impegnativa e vincolante per tutti i musulmani ». Sotto il concetto di Islam, spiega, ci sono molte correnti, anche nemiche tra di loro, che arrivano « fino agli estremisti che si richiamano nella loro azione al Corano e scendono in campo con il fucile ». In ogni caso
la Santa Sede cerca di tessere contatti e colloqui attraverso il Consiglio per il dialogo interreligioso.

 


L’intervista descrive l’agenda principale di Benedetto XVI: rafforzare la fede, rilanciare la « questione Dio », il confronto con le forme diverse di relativismo, il dialogo con l’Islam, il rafforzamento dell’identità cristiana. « L’Europa non può vivere se le si tagliano le radici cristiane, perché così le si toglie l’anima ». Egualmente all’ordine del giorno è la conduzione del dialogo con le Chiese ortodosse specialmente perché hanno la « successione apostolica » e quindi i loro ministeri episcopali e sacerdotali sono validi, mentre hanno anche i sette sacramenti come
la Chiesa cattolica. Non mancano nel colloquio annotazioni più personali. Nel suo appartamento c’è a sua disposizione una cyclette. Quando in conclave apprese che era stato eletto – rivela don Georg – « diventò bianco com’è ora la sua veste ». Esposto ai media per il suo bel fisico, don Georg non respinge nemmeno la domanda più impertinente.
Riceve lettere d’amore? « Di tanto in tanto ».

(27 luglio 2007

  

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buona notte

buona notte dans immagini buon...notte, giorno cleistocactus

Cleistocactus strausii

http://www.mondospinoso.it/

« Sulla riva… raccolgono i buoni »

Sant’Agostino (354-430), vescovo d’Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa
Esposizione sul salmo 95, 14-15

« Sulla riva… raccolgono i buoni »

« Giudicherà il mondo secondo giustizia, i popoli secondo la sua verità » (Sal 95,13). In che cosa consisteranno la giustizia e la verità? Prima sceglierà quelli, tra i suoi eletti (Mc 13,27), che dovranno essere giudici insieme con lui; poi separerà gli altri in due gruppi, ponendone uno alla destra e uno alla sinistra (Mt 25,33). E potrà esserci cosa più giusta, più conforme a verità, che quei tali che prima della venuta del giudice si ricusarono di agire con misericordia, non si attendano misericordia dal giudice? Viceversa, quelli che si impegnarono per agire con misericordia saranno giudicati con misericordia (Lc 6,37). A quelli che si troveranno a destra sarà detto: « Venite, benedetti del Padre mio! Possedete il regno che vi è stato preparato fin dalla creazione del mondo ». Ed elenca le opere di misericordia: « Ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi dissetaste », eccetera (Mt 25,31s)…

Pensi forse che, perché tu sei iniquo, abbia ad esserlo anche il giudice? O, perché tu sei bugiardo, pensi che non sia vera la verità? Al contrario! Se vuoi incontrarlo pieno di misericordia, sii tu misericordioso prima che egli venga. Se qualcuno ha mancato contro di te, perdonalo. Se hai qualcosa d’avanzo, dàllo al prossimo… Dài della roba avuta da lui, non fai altro che una restituzione. (Che cosa hai infatti che tu non l’abbia ricevuto? » (1 Cor 4,7). Ecco allora le vittime che tornano più gradite a Dio: la compassione, l’umiltà, la confessione, la pace, la carità. Rechiamo all’altare queste ostie e attenderemo tranquilli la venuta del giudice, che « giudicherà il mondo secondo giustizia e i popoli secondo la sua verità »

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