« Perché tutta si fermenti »
San Pietro Crisologo (circa 406-450), vescovo di Ravenna, dottore della Chiesa
Discorsi, 99
« Perché tutta si fermenti »
Diamo il senso profondo di questa parabola. La donna che ha preso il lievito, è la Chiesa; il lievito che lei ha preso, è la rivelazione della dottrina celeste; le tre misure nelle quali ha impastato il lievito sono la Legge, i Profeti e i Vangeli, dove il senso divino penetra e si nasconde sotto dei termini simbolici, affinché siano afferrati dal fedele e sfuggano all’infedele. Quanto a queste parole « perché tutta si fermenti », si riferiscono alle parole dell’apostolo Paolo: « La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà » (1 Cor 13,9-10). Ora la conoscenza di Dio è nella farina: si diffonde nei sensi, gonfia i cuori, aumenta le intelligenze e, come ogni insegnamento, le allarga, le solleva e le sviluppa alle dimensioni della sapienza celeste. Tutto fermenterà presto. Quando? Alla venuta di Cristo.

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