« Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura »
Pio XII, papa dal 1939 al 1958
Enciclica « Mystici corporis Christi », 1943
« Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura »
Non deve ritenersi che il Corpo della Chiesa, appunto perché e fregiato del nome di Cristo, anche nel tempo del terreno pellegrinaggio sia composto soltanto di membri che si distinguono nella santità, o di coloro che son predestinati da Dio alla felicità eterna. Infatti si deve attribuire all’infinita misericordia del nostro Salvatore che non neghi ora un posto nel suo mistico Corpo a coloro cui una volta non negò un posto nel convito (Mt 9,11). Poiché non ogni delitto commesso, per quanto grave (come lo scisma, l’eresia, l’apostasia) è tale che di sua natura separi l’uomo dal Corpo della Chiesa. Né si estingue ogni vita in coloro che, pur avendo perduto con il peccato la carità e la grazia divina sì da non essere più capaci del premio soprannaturale, conservano tuttavia la Fede e la speranza cristiana, e, illuminati da luce celeste, da interni consigli e impulsi dello Spirito Santo, sono spinti a concepire un salutare timore e vengono eccitati a pregare e a pentirsi dei propri peccati.
Aborriscano quindi tutti il peccato, con il qua le vengono macchiate le mistiche membra del Redentore; ma chi dopo aver miseramente mancato, non si rende con la propria ostinatezza indegno della comunione dei fedeli, sia ricevuto con sommo amore, e in lui si ravvisi con carità fattiva un membro infermo di Gesù Cristo. È infatti preferibile, come avverte sant’Agostino, « essere risanati nella compagine della Chiesa, anziché esser tagliati dal suo corpo a guisa di membra inguaribili ». « Finché una parte aderisce al corpo, la sua guarigione non è disperata; ciò che invece fu reciso, non può né curarsi né guarirsi ».

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