« Quello che ascoltate all’orecchio, predicatelo sui tetti
San Patrizio (circa 385-vers 461), monaco missionario, vescovo
Confessione, § 43- 47 ; SC 249, 119
« Quello che ascoltate all’orecchio, predicatelo sui tetti »
Non per mia iniziativa ho cominciato questa opera, ma Cristo Signore mi ha ordinato di venire a trascorrere tra i pagani Irlandesi il resto dei miei giorni – se lo vuole il Signore e se mi custodisce da ogni via cattiva… Ma non confido in me stesso « finché sono in questo corpo votato alla morte » (2 Pt 1,13; Rm 7,24)… Non ho condotto una vita perfetta come altri fedeli; ma lo confesso al mio Signore e non arrossisco alla sua presenza. Infatti non mentisco: da quando l’ho conosciuto nella mia giovinezza, l’amore di Dio è cresciuto in me, insieme al suo timore, e fino a oggi, per la grazia del Signore, « ho conservato la fede » (2 Tm 4,7).
Rida dunque e mi insulti chiunque vorrà; io non tacerò e non nasconderò « i prodigi e i miracoli » (Dn 6,28) che il Signore che conosce ogni cosa mi ha mostrato, molti anni prima che succedessero. Per questo dovrei rendere senza sosta grazie a Dio, che tanto spesso ha perdonato la mia stupidità e la mia trascuratezza e non si è irritato neanche una sola volta contro di me, nonostante sia stato eletto vescovo. Il Signore mi « ha fatto grazia », « in favore di mille generazioni » (Es 20,6), perché ha visto che ero disponibile… Infatti numerosi erano coloro he si opponevano a questa missione; parlavano anche fra di loro a mia insaputa e dicevano: « Perché costui si getta in un’impresa pericolosa presso degli stranieri che non conoscono Dio? » Non per malizia si esprimevano così; io stesso lo attesto: a causa della mia rustichezza non potevano capire perché io fossi stato nominato vescovo. Neanch’io sono stato pronto a riconoscere la grazia che era in me. Ora tutto questo è diventato chiaro per me.
Ora dunque, espongo semplicemente ai miei fratelli e ai miei compagni di servizio che mi hanno creduto, perché « ho predicato prima e lo ripeto ora » (2 Cor 13,2), allo scopo di fortificare e di confermare la vostra fede. Possiate anche voi ricercare scopi più elevati e compiere opere più eccellenti. Questo sarà la mia felicità, poiché « il figlio saggio rende lieto il padre » (Pr 10,1).

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