Le Clarisse tedesche: le nostre preghiere in dono al papa
Dal sito Korazym
Le Clarisse tedesche: le nostre preghiere in dono al papa
di Angela Ambrogetti/ 17/06/2007
Le monache clarisse tedesche, dove il cardinale Ratzinger si recava con i fratelli per pregare, oggi avranno un permesso speciale. Usciranno dal monastero per incontrare il papa in una sala del Sacro Convento. La loro attesa…
ASSISI – “Il nostro dono al Papa? Le nostre preghiere”. Le monache clarisse tedesche dove il cardinale Ratzinger si recava con i fratelli per pregare, oggi avranno un permesso speciale. Usciranno dal monastero per incontrare papa Benedetto in una sala del Sacro Convento. Aspettano con emozione, ricordano come parlava con ognuna di loro con pazienza quando era loro ospite. Sono trenta in un monastero di lingua tedesca. Per metà giovani. Un monastero benedetto dice la superiora, Madre Immacolata. E’ solo uno dei quadri di questa Assisi che attende Benedetto XVI. Sono particolarmente felici i religiosi, sanno che questa volta il papa viene per festeggiare Francesco, l’uomo della scelta radicale del Vangelo, il loro modello.
Una emozione che si sente oltre la grata del monastero come in piazza, dove turisti e assisani chiedono i biglietti per
la Messa almeno per essere tra i tremila sul prato davanti alla Basilica Superiore. E intanto si scatena la gioia dei giovani che saluteranno il papa davanti a Santa Maria degli Angeli. Cantano dalle tre del pomeriggio aspettando Benedetto. Sono loro a dare il saluto di tutta la città. Nel Convento, dove da più di un mese sono riuniti i frati per il capitolo generale, si prepara anche il pranzo per 400 persone. Un menù semplice:antipasto, ravioli, carne arrosto con carciofi e torta. Una sacher? “Non lo so davvero”, risponde padre Vincenzo Custode del Sacro Convento.” I doni che abbiamo preparato per il papa sono molto significativi – continua – una casula, un bassorilievo, un libro di testimonianze su San Francesco, ma soprattutto la lampada della Pace”.
Una vista intensissima per Benedetto.Tappe brevissime, purtroppo, in luoghi significativi, ma il valore della visita è grandissimo. Ci sono suore che sperano di vedere il papa almeno una volta nella vita. Lo attendono lungo la strada con striscioni e bandiere, tutta Assisi ne è piena. I giornalisti, arrivati nel pomeriggio, girano cercando notizie, parlando con gli organizzatori. Ma bisogna entrare nelle case, e soprattutto nei conventi per capire che tipo di visita sarà. Diversa certamente da quelle di Giovanni Paolo II, ma ricca di un significato profondo che potrà riportare ad Assisi uno spirito più autenticamente francescano. Forse il papa viene anche a vedere come funziona la nuova collaborazione tra Frati e Diocesi, dopo il Motu Proprio di inizio pontificato. I francescani sono un po’ insofferenti , il vescovo dice che la collaborazione funziona. Sarebbe bello sapere che ne pensa Benedetto, ma soprattutto la gente di Assisi. Intanto godiamoci la festa per San Francesco, per il santo della conversione, dell’umiltà e della accoglienza. Fatta nel nome di Gesù.

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