buona notte
Erythrina stricta var. suberosa
http://www.ubcbotanicalgarden.org/potd/2007/06/erythrina_suberosa.php#002154
Erythrina stricta var. suberosa
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Beata Elisabetta della Trinità (1880-1906), carmelitana
Ultimo ritiro, 15° giorno
« Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore » (Lc 2,19)
« La Vergine serbava tutte queste cose nel suo cuore ». Tutta la sua storia si può riassumere in queste poche parole! Nel suo cuore, infatti, lei ha sempre vissuto, e in una tale profondità che lo sguardo umano non può seguirla. Quando leggo nel Vangelo che « Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda » (Lc 1,39) per compiere la sua opera di carità presso Elisabetta sua parente, la vedo passare bella, calma, maestosa, raccolta nel suo cuore con il Verbo di Dio. La sua preghiera fu sempre questa : « Eccomi… » Chi? « La serva del Signore » (Lc 1,38), la più piccola delle sue creature: sua Madre! Fu proprio vera nella sua umiltà, poiché fu sempre immemore, ignara, liberata da se stessa. Pertanto essa poteva cantare: « Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente; d’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata » (Lc 1,49.48).
Questa Regina delle vergini è anche Regina dei martiri. Tuttavia fu ancora il suo cuore ad essere stato trafitto dalla spada (Lc 2,35), poiché per lei tutto succede nell’intimo… Oh! Quanto è bella da contemplare nel suo lungo martirio, così serena, avvolta in una sorta di maestà che respira insieme la fortezza e la dolcezza! Infatti aveva imparato dal Verbo stesso come devono soffrire coloro che il Padre ha scelto come vittime, coloro che egli ha voluto associare alla grande opera della redenzione, coloro che egli ha « conosciuti e predestinati ad essere conformi al suo Cristo », crocifisso per amore. Lei sta in piedi sotto la croce nella fortezza e nel coraggio.
oggi abbiamo soprattutto molte notizie, esse sono molto interessanti e le metto, qualche volta è possibile postare alcuni temi di spiritualità a volte non è possibile perché cerco di non mettere più di tre temi al giorno, un Blog vive così tra un informazione interessante ed importante per la Chiesa, testi approfondimento, spiritualità ed altro, vario, di cultura ed arte, certo di mettere qualcosa giorno per giorno;
se ci sono notizie interessati che riguardano il Papa naturalmente hanno la precedenza anche se, a volte, contemporaneamente si trovano più testi spiritualmente utili, volevo scriverlo perché, comunque sia, un limite è inevitabile, solo un sito molto grande (come quello Vaticano, tanto per esagerare) può mettere tutto, ma anche noi poi cerchiamo un tema e non leggiamo tutto di tutto del sito; insomma volevo dire, siamo limitati, sono limitata dalla grandezza stessa del progetto: Papa Benedetto
dal sito:
http://www.zenit.org/article-11130?l=italian
Nell’ottavo centenario della conversione del fondatore dei Francescani
CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 15 giugno 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI visiterà questa domenica la tomba di San Francesco d’Assisi in occasione dell’ottavo centenario della conversione del fondatore dei Francescani.
Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, ritiene che la visita sarà un pellegrinaggio spirituale sulle orme del “poverello” di Assisi, “quasi a rivivere le tappe salienti della sua conversione”.
Il Papa si recherà in elicottero dal Vaticano al santuario di Rivotorto, dove arriverà alle 8.30 del mattino. In questo luogo santo, ha spiegato il Vescovo in un’intervista a “L’Osservatore Romano”, lo si vedrà “rievocare quanto Francesco dice a proposito degli inizi della sua conversione segnata dal servizio ai lebbrosi”.
Alle 9.30, il Pontefice si raccoglierà in adorazione del Santissimo Sacramento e venerazione del Crocifisso di San Damiano nella Cappella delle Monache Clarisse della Basilica di Santa Chiara ad Assisi.
In quel momento, ha proseguito il presule, “riemergerà soprattutto il dialogo con il Crocifisso che orientò” la vita di San Francesco.
Alle 11.00, nella Piazza di San Francesco, presso la grande Basilica in cui si venerano le sue spoglie mortali, ci sarà la Concelebrazione, “ed emergerà la dimensione eucaristica particolarmente evidente nella spiritualità del Poverello”, ha continuato monsignor Sorrentino.
Al termine della Messa, il Papa visiterà in privato la tomba di San Francesco nella Basilica Inferiore.
Alle 16.00 incontrerà le Suore Clarisse Cappuccine Tedesche nella Sala Capitolare del Sacro Convento.
Poco dopo incontrerà i partecipanti al Capitolo Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali, che ha appena eletto fra Marco Tasca come nuovo Ministro Generale, e la Comunità del Sacro Convento nella Basilica Superiore di San Francesco.
In un’intervista a ZENIT, fra Tasca ha confessato: “È un gran bel segno di Dio che la visita di Benedetto XVI coincida con la conclusione del nostro Capitolo generale: solitamente era il Capitolo che si recava in pellegrinaggio a prestare obbedienza al Successore di Pietro, ma la Provvidenza ha voluto farci il dono della presenza del Papa in casa nostra, presso il corpo del Padre San Francesco”.
“Viviamo trepidanti l’attesa delle sue parole, che certamente illumineranno il cammino dell’Ordine per il prossimo futuro”, ha aggiunto.
Il Vescovo di Roma si recherà poi alla Cattedrale di San Rufino, dove si conserva il Battistero che vide nascere Francesco alla vita cristiana.
Lì si terrà l’incontro con i sacerdoti e religiosi che, secondo il Vescovo, “metterà in evidenza la chiamata alla santità, il senso della comunione, la bellezza del ministero sacerdotale, per il quale Francesco nutriva speciale venerazione”.
Alle 17.45 il Papa ha previsto di visitare in privato la Porziuncola e la Cappella del Transito di San Francesco.
“All’ombra della Basilica di Santa Maria degli Angeli, dov’è custodita la Porziuncola, si sentirà pulsare il cuore mariano del francescanesimo”, ha detto il Vescovo.
“Lì il Papa vorrà presentare ai giovani di oggi Francesco come ideale di vita”, sul piazzale davanti alla Basilica di Santa Maria degli Angeli.
L’agenda del Papa prevede il suo ritorno in Vaticano in elicottero poco prima delle 20.00.
Sintetizzando il senso della visita, monsignor Sorrentino ha affermato: “C’è oggi un grande bisogno di ritorno all’essenziale. Il mondo ha raggiunto risultati straordinari sul versante delle sue possibilità scientifiche, tecniche, economiche, eppure arranca tra vistose contraddizioni, soprattutto nell’incertezza morale, nella perdita di valori, nello scetticismo deprimente, nell’incapacità di costruire la fraternità e la pace”.
“Francesco mostra che la conversione a Gesù Cristo dà senso all’uomo e alla storia. Nel suo Testamento dà questa testimonianza: passai dall’amarezza alla dolcezza. Era il frutto del suo abbraccio a Cristo nel lebbroso. Francesco ci indica in Gesù la via della vera letizia”, ha concluso.
Dal sito:
http://www.zenit.org/article-11122?l=italian
Il Cardinale Kasper spera, per il prossimo anno, in un incontro tra il Papa e Alessio II
CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 14 giugno 2007 (ZENIT.org).- Il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per
la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha rivelato questo giovedì che si sta preparando un possibile incontro tra Benedetto XVI e il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II.
“C’è la speranza che Benedetto XVI e Alessio II possano incontrarsi entro un anno”, ha riferito all’agenzia “Sir” a margine della cerimonia di conferimento della laurea honoris causa in Missiologia, da parte della Pontificia Università Urbaniana, a Sua Beatitudine Chrysostomos II, Primate della Chiesa ortodossa di Cipro.
“Molto dipende da circostanze esterne e dalla situazione interna alla Chiesa russa. Il Papa è disposto all’incontro ed anche Alessio II è aperto. Nessuno è contrario all’incontro anche tra gli ortodossi”, ha detto il porporato.
L’Arcivescovo Chrysostomos II verrà ricevuto in udienza privata dal Papa questo sabato.
In un’intervista concessa al settimanale “L’Espresso”, Chrysostomos II ha confermato che sta promuovendo questo incontro.
“È chiaro che si tratta di un incontro che non si organizza in 24 ore – ha affermato –. Prima bisogna scambiarsi i delegati, mettere al lavoro i teologi. Insomma, bisogna preparare l’evento perché sia un successo. Io sono pronto a fornire il mio contributo. Farò il possibile per farli incontrare. Loro e le Chiese”.
L’Arcivescovo ortodosso, che – p er sua stessa ammissione – è un “buon amico” di Alessio II, ha detto di poter affermare che “nemmeno per lui ci sono problemi. Quando si hanno buone intenzioni, gli ostacoli si superano”.
du site:
http://www.zenit.org/article-11126?l=italian
Predicatore del Papa: La conversione è la via alla felicità e a una vita piena”
Commento di padre Cantalamessa alla liturgia di domenica prossima
ROMA, venerdì, 15 giugno 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il commento di padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap. – predicatore della Casa Pontificia – alla liturgia di domenica prossima, XI del Tempo Ordinario.
* * *
XI Domenica del Tempo Ordinario
2 Samuele 12,7-10.13; Galati 2, 16.19-21; Luca 7, 36-8,3
VENNE UNA DONNA CON UN VASETTO DI PROFUMO
Vi sono pagine evangeliche dove l’insegnamento è così legato allo svolgimento dell’azione che non si coglie appieno il primo se lo si stacca dalla seconda. L’episodio della peccatrice in casa di Simone che si legge nel vangelo di domani, XI Domenica del Tempo Ordinario, è una di queste. Si apre con una scena muta; non ci sono parole, ma solo gesti silenziosi: entra una donna con un vasetto di olio profumato; si rannicchia ai piedi di Gesú, li bagna di lacrime, li asciuga con i suoi capelli, e baciandoli li cosparge di profumo. Si tratta quasi certamente di una prostituta, perché questo significava allora il termine « peccatrice » applicato a una donna.
A questo punto, l’obbiettivo si sposta sul fariseo che aveva invitato Gesù a pranzo. La scena è ancora muta, ma solo in apparenza. Il fariseo « parla fra sé », ma parla: « A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice ».
A questo punto del Vangelo prende la parola Gesù per dare il suo giudizio sull’agire della donna e sui pensieri del fariseo e lo fa con una parabola: « Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più? Simone rispose: Suppongo quello a cui ha condonato di più. Gli disse Gesù: Hai giudicato bene ». Gesú, anzitutto, dà Simone la possibilità di convincersi che lui è, di fatto, un profeta, visto che ha letto i pensieri del suo cuore; nello stesso tempo, con la parabola, prepara tutti quanti a capire quello che sta per dire a difesa della donna: « Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco. Poi disse a lei: Ti sono perdonati i tuoi peccati ».
Quest’anno ricorre l’ottavo centenario della conversione di Francesco d’Assisi. Cosa hanno in comune tra di loro la conversione della peccatrice del vangelo e quella di Francesco? Non il punto di partenza, ma il punto di arrivo che è la cosa più importante in ogni conversione. Purtroppo, quando si parla di conversione il pensiero va ormai istintivamente a ciò che uno lascia: il peccato, una vita disordinata, l’ateismo, ma questo è l’effetto, non la causa della conversione.
Come avviene una conversione è descritto perfettamente da Gesú nella parabola del tesoro nascosto: « Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo ». Non è detto: « Un uomo vendette tutto quello che aveva e si mise alla ricerca di un tesoro nascosto ». Sappiamo come vanno a finire le storie che cominciano così. Uno perde quello che aveva e non trova nessun tesoro. Storie di illusi, di visionari. No: un uomo trovò un tesoro e perciò vendette tutto quello che aveva per acquistarlo. Bisogna, in altre parole, aver trovato il tesoro per avere la forza e la gioia e di vendere tutto. Fuori metafora: bisogna aver prima incontrato Dio, dopo si avrà la forza di vendere tutto. Lo si farà « pieni di gioia » come quello scopritore di cui parla il vangelo. Così avvenne per la peccatrice del vangelo, per Francesco d’Assisi. Entrambi hanno incontrato Gesú ed è questo che ha dato loro la forza di cambiare.
Ho detto che il punto di partenza della peccatrice evangelica e di Francesco era diverso, ma forse non è del tutto esatto. Era diverso in apparenza, all’esterno, ma in profondità era lo stesso. La donna e Francesco, come del resto tutti quanti noi, erano alla ricerca della felicità e si accorgevano che la vita che conducevano non li faceva felici, lasciava una insoddisfazione e un vuoto profondi nel loro cuore.
Leggevo in questi giorni la storia di un famoso convertito dell »800, Hermann Cohen, un musicista brillante idolatrato come ragazzo prodigio del suo tempo nei saloni di mezza Europa. Una specie di giovane Francesco in versione moderna. Dopo la sua conversione scriveva a un amico: « Ho cercato la felicità dappertutto: nella vita elegante dei saloni, nel chiasso assordante dei balli e delle feste, nell’accumulare denaro, nell’eccitazione del gioco d’azzardo, nella gloria artistica, nell’amicizia di personaggi famosi, nel piacere dei sensi. Adesso ho trovato la felicità, ne ho il cuore traboccante e vorrei condividerla con te…Tu dici: ‘Ma io non credo in Gesú Cristo’. Ti rispondo: neppure io ci credevo ed è per questo che ero infelice ».
La conversione è la via alla felicità e a una vita piena. Non è qualcosa di penoso, ma di sommamente gioioso. È la scoperta del tesoro nascosto e della perla preziosa.
Beato Giovanni XXIII (1881-1963), papa
Giornale dell’anima, 1901-1903 (trad. Cerf, 1964, p. 242 )
« Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta »
Io sento che il mio Gesù si fa sempre più vicino. Egli ha permesso in questi giorni che io cadessi in mare, e non annegassi proprio tenuto conto della mia miseria e della mia superbia, per farmi capire quanto io abbia bisogno di lui. Al momento in cui rischio di venire sommerso, Gesù, camminando sulle acque, mi viene incontro sorridendo per salvarmi. Vorrei dirgli con Pietro: « Signore, allontanati da me che sono un peccatore » (Lc 5,8), ma sono prevenuto dalla tenerezza del suo cuore e dalla mitezza delle sue parole: « Non temere » (Lc 5,10).
Oh! Non temo nulla accanto a te! Riposo contro di te; come la pecora smarrita, sento battere il tuo cuore; Gesù, sono tuo una volta di più e per sempre. Con te, io sono veramente grande; senza di te sono soltanto una canna debole, ma appoggiato su di te sono una colonna. Non devo mai dimenticare la mia miseria, non però allo scopo di tremare sempre, bensì affinché, malgrado la mia umiltà e la mia confusione, io mi avvicini al tuo cuore con una fiducia sempre più grande, poiché la mia miseria è il trono della tua misericordia e del tuo amore.