Archive pour le 15 mai, 2007

un preghiera per me… le letture di questa mattina

oggi pomeriggio vado a fare l’elettrocardiogramma, non credo che troveranno grossi problemi, tuttavia, se volete, fate una preghiera per me; non credo che avrò il tempo di postare qualcosa oggi pomeriggio, forse stasera potrò mettere il vangelo e il commento al vangelo di domani, vi lascio, come una cosa mia, perché questa è la mia vita, ossia la preghiera, le letture dell’Ufficio di questa mattina, dal sito Maranathà, per i salmi, se volete leggerli, allo stesso link, grazie, 

Gabriella

http://www.maranatha.it/Ore/pas/pas6/letMARpage.htm

 Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Giovanni, apostolo 2, 12-17

Chi fa la volontà di Dio rimane in eterno
Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati rimessi i peccati
in virtù del nome del Signore.
Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il maligno.
Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è fin dal principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti,
e la parola di Dio dimora in voi
e avete vinto il maligno.
Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
Responsorio
  1 Gv 2, 17. 15
R. Il mondo passa, con la sua concupiscenza, * ma chi fa la volontà di Dio, rimane in eterno, alleluia.
V. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui;
R. ma chi fa la volontà di Dio, rimane in eterno, alleluia

Seconda Lettura Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo d’Alessandria, vescovo   (Lib. 11, 11; PG 74, 559-562)

Cristo è vincolo di unità
Secondo san Paolo quanti comunichiamo alla santa umanità del Cristo, veniamo a formare un sol corpo con lui. Presenta così questo mistero di amore: «Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che i gentili cioè sono chiamati in Cristo Gesù a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa» (Ef 3, 5-6). Se tutti tra di noi siamo membra dello stesso corpo in Cristo e non solo tra di noi, ma anche con lui che è in noi per mezzo della sua carne, è evidente che tutti siamo una cosa sola sia tra noi che in Cristo. Cristo infatti è vincolo di unità, essendo egli al tempo stesso Dio e uomo.
Quanto all’unione spirituale, seguendo il medesimo ragionamento, diremo ancora che noi tutti, avendo ricevuto un unico e medesimo Spirito santo, siamo, in certo qual modo, uniti sia tra noi, sia con Dio. Infatti, sebbene, presi separatamente, siamo in molti, ed in ciascuno di noi Cristo faccia abitare lo Spirito del Padre e suo, tuttavia unico e indivisibile è lo Spirito. Egli con la sua presenza e la sua azione riunisce nell’unità spiriti che tra loro sono distinti e separati. Egli fa di tutti in se stesso una unica e medesima cosa.
La potenza della santa umanità del Cristo rende concorporali coloro nei quali si trova. Allo stesso modo, credo, l’unico e indivisibile Spirito di Dio che abita in tutti, conduce tutti all’unità spirituale.
Perciò ancora san Paolo ci esorta: Sopportatevi a vicenda con amore, cercate di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti, ed è presente in tutti (cfr. Ef 4, 2-6). Infatti dimorando in noi un unico Spirito, vi sarà in noi un unico Padre di tutti, Dio, per mezzo del Figlio. Lo Spirito Santo riconduce all’unità con sé e all’unità vicendevole fra loro tutti quelli che si trovano a partecipare di lui. E tutti noi evidentemente siamo partecipi dello Spirito. Infatti abbiamo lasciato la vita animale e obbediamo alle leggi dello Spirito. In tal modo abbandoniamo la nostra vita, ci uniamo allo Spirito Santo, acquistiamo una conformità celeste a lui e veniamo trasformati, in certo qual modo, in un’altra natura. Perciò siamo chiamati non più uomini solamente, ma anche figli di Dio e uomini celesti. Siamo resi cioè partecipi della natura divina.
Tutti siamo una cosa sola nel Padre e Figlio e Spirito Santo: una cosa sola dico, per l’identità della condizione, la coesione nella carità, la comunione alla santa carne di Cristo e la partecipazione dell’unico Spirito Santo.
Responsorio    Cfr. 1 Cor 10, 17, 16; Sal 67, 11. 7
R. Poiché c’è un solo pane noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo: * tutti partecipiamo all’unico pane e all’unico calice, alleluia.
V. Nel tuo amore, o Dio, prepari una mensa al povero e lo accogli nella tua casa:
R. tutti parteciperanno all’unico pane e all’unico calice, alleluia.
Orazione
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come ora si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

Publié dans:con voi, liturgia |on 15 mai, 2007 |Pas de commentaires »

buona notte

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bird of Florida

« Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò »

Sant’Antonio di Padova (circa 1195 – 1231), francescano, dottore della Chiesa
Discorsi

« Se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò »

Lo Spirito Santo è il frumento che ci conforta sul cammino verso la patria, è il vino che ci rallegra nella tribolazione, l’olio che rende dolce l’amarezza della vita. Occorreva questo triplice soccorso agli apostoli che dovevano andare a predicare nel mondo intero. Per questo Gesù manda loro lo Spirito Santo. Ne sono stati colmi – colmi perché gli spiriti immondi non abbiano accesso in loro: quando un vaso è colmo, non vi si può mettere nulla di più.

Lo Spirito santo « v’insegnerà » (Gv 16,13), perché sappiate; vi suggerirà, perché vogliate. Egli dà il sapere e il volere; aggiungiamo noi il nostro « potere », nella misura delle nostre forze, e saremo i templi dello Spirito Santo (1 Cor 6,19).

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